Dal Congresso ISS “La cura dei curanti”
30 settembre 2020
organizzato da ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Dipartimento di Neuroscienze
In estrema sintesi, si può tradurre in due parole chiave: Upgrade della Formazione e dei paradigmi culturali
Emerge la necessità pressante e urgente di una formazione idonea del personale sanitario prima che divenga tale; rivedere i paradigmi formativi accademici per costruire su fondamenta solide risparmiando risorse umane nel tentativo di riparare le fondamenta che mancano di tali strumenti.
- Gestire le emozioni
- Resilienza
- Collegamento corpo emozioni e asse intestino cervello
- Gestione del rischio, errore, evento avverso, area critica, impatto psicologico sul professionista
- Coping
- Dialogo con se stessi
- Empowerment
- Modello biopsicosociale
- Sistemi di difesa endogeni
- Gestione dello stress
- Cronobiologia
- Valorizzare l’aspetto spirituale nella cura
- Solitudine o comunione nel team; role play mirati funzionano
- Più formazione accademica sulla gestione dei vissuti della persona
- Medicina narrativa e Metodo biografico catartico
- Medicina sistemica e personalizzazione delle cure
- Sopperire con la formazione, ai deficit della consapevolezza sensoriale, emozionale, corporea, comunicativa, relazionale; si lavora su sguardo, pregiudizio, percezione, pensiero, sensi , valori
- Competenze del paziente e del caregiver
Argomenti preziosissimi molti dei quali a me tanto cari, ribaditi e sviscerati in tanti anni di studi ed esperienze professionali.
Quando iniziai a lavorare gestendo gli aspetti di autoconsapevolezza per lavorare sulla salute, che tenesse conto degli aspetti sia mentali che fisici ed emozionali, eravamo veramente in pochi a farlo con cognizione di causa; la maggioranza utilizzava paccottiglia new age, purtroppo buttando ombre di dubbia efficacia sulle antiche e sempre validissime basi, contenute nelle antiche filosofie insite nella visione olistica dall’epoca Socrate.
Oggi come professionista dell’area medica riabilitativa, condivido e supporto a pieno la linea che si sta costruendo, grazie alla determinazione e alla grande apertura delle strutture preposte al miglioramento di ogni aspetto della Cura, dalla formazione alla pratica clinica.
Grazie ai contenuti di rilievo portati dalle relatrici intervenute oggi, 6 Donne di grande esperienza sul campo, possiamo sperare in un futuro prossimo con grandi aperture verso la Cura dei Curanti e i riflessi benefici sul paziente e la sua famiglia.
Prima o poi riusciremo a reinserire le buone pratiche non solo per la cura degli altri, ma per la conoscenza e percezione del proprio mondo, che modella quello esterno a noi.
“L’operatore più bravo non è un highlander, ma un uomo o una donna pronti a mettere a nudo emozioni e pensieri. Solo con una umanizzazione del curante, si avrà una umanizzazione della cura”
Dott.ssa Alessandra Palieri
In allegato, il programma del convegno con interventi e tematiche trattate






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