ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Dipartimento di Neuroscienze e Servizio Comunicazione Scientifica
Sul tema “Comunicazione nelle cure palliative”, sono stati di grande impatto gli argomenti toccati, soprattutto per coloro che svolgono una professione in campo medico sanitario; argomenti di grande interesse e vitale importanza in questo momento storico disegnato dal Covid.
In estrema sintesi, è stata fatta una panoramica proiettata a una medicina più attenta alla Persona prima che alla malattia.
l focus degli interventi ha puntato la lente sull’importanza di una Comunicazione ad alto livello terapeutico, tema non certo nuovo in sociologia ma ancora troppo poco utilizzato in medicina.
Raccolgo come essenza del meeting, una frase del Dott. Piersanti “Tra gli strumenti del medico, oltre il bisturi, la parola”, esprime bene il richiamo accorato dei relatori, un appello urgente a prendere in mano la Cura con i guanti della gentilezza e dell’ascolto.
Comunicare è una sfida condivisa, con questo titolo si apre il meeting a cui segue il concetto Conoscenza e Formazione, “Diagnosi di Persona” non solo di malattia, “minimizzare la sofferenza di coloro che potrebbero sopravvivere…spesso si trascura nella fretta di salvare vite”. Prendersi cura dei curanti per sostenere la Cura più umanizzata che ci si possa auspicare.
Nascondere la verità al paziente, o renderlo partecipe della sua vita, fino alla fine? Tema di grande importanza Umana. Fragilità e Resilienza, narrare per non rendere inutile il fine vita, lasciando un testamento di emozioni e vissuti, come eredità emotiva per chi resta, in modo da sopravvivere alla morte interna della perdita.
Come aggiungere vita ai giorni, e imparare a gestire lo stress e gli stati d’animo con la medicina complementare: mindfulness, musica, arte, perdono, spiritualità, reincarnazione e ipnosi regressiva, antroposofia. La disabilità di comunicazione, per i pazienti affetti da SLA e il delicato rapporto “dentro e fuori di me”, TEEP-SLA Tecnologie Empatiche ed Espressive per Persone con SLA. La comunicazione diventa di importanza vitale per chi è consapevole che prima o poi perderà totalmente l’autonomia, fino a morire.
Emerge altresì dal meeting, una discrepanza tra reali necessità terapeutiche e formazione del personale, con la priorità di integrare alla formazione universitaria permanente degli operatori in campo medico sanitario, una profonda conoscenza di strumenti comunicativi empatici ed efficaci, in grado di utilizzare la comunicazione come strumento di cura, prima del farmaco o del bisturi.
I relatori, in ordine d’intervento:
- Paola De Castro Servizio Comunicazione Scientifica, Istituto Superiore di Sanità, Roma
- Anna De Santi Sociologa, Dipartimento Neuroscienze, Istituto Superiore di Sanità, Roma
- Sandro Spinsanti Bioeticista, Istituto Giano per le Medical Humanities, Roma
- Eloise Longo Antropologa, Dipartimento Neuroscienze, Istituto Superiore di Sanità
- Geraci Andrea Medico, Centro Nazionale Salute Globale, Istituto Superiore di Sanità, Roma, Roma
- Luigia Clarici Medico, Servizio SLA Fondazione Sanità e Ricerca, Roma
- Italo Penco Direttore sanitario del Centro di Cure Palliative Fondazione Sanità e Ricerca, Roma

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