Istinto primordiale…

Secondo te io che animale guida ho?…non lo so…io ho un criceto e un gatto a casa e tu? …beh …potrei prendere un cagnolino!“…una frase sentita, utilizzata per scimmiottare l’argomento…

Qui affrontiamo l’argomento dell’animale guida, come stimolo a scoprire come la nostra memoria collettiva sulla natura e in particolar modo sugli animali detti totem, ha trovato posto nel nostro mondo interno, l’inconscio…quella partizione di mente e memoria pressoché inesplorata e potente.

Avrete sicuramente sentito parlare dell’animale totem, quel simbolo dotato di particolari poteri che nelle varie culture sciamaniche, ha acquisito un valore mistico e soprannaturale molto particolare.  

La cultura  popolare però non è quella cui faremo riferimento nel nostro percorso, siamo occidentali a tutto campo, abbiamo nel nostro bagaglio culturale, una impronta molto diversa dallo sciamanesimo, che bene e meglio appartiene e permea le culture primigenie.

Nel nostro vissuto l’animale totem, ha un fascino particolare, perché circondati come siamo, da un ambiente tutt’altro che naturale, abbiamo “fame” di magici momenti da vivere con curiosità ed entusiasmo, di quei momenti così ricchi e intensi, che sono in grado di nutrire la nostra fantasia e creatività per moltissimo tempo…di quei momenti in cui ci sentiamo protagonisti di avvenimenti magici, misteriosi, di quei momenti da ricordare con lo stupore dei fanciulli.

Consumiamo lentamente le nostre vite, nella routine di pareti domestiche, i più fortunati hanno giardini o campagna, ma con comodità e orpelli che ci onnubilano i sensi primitivi, peraltro ancora presenti nel nostro cervello arcaico.

Negli animali totem la reincarnazione di alcune peculiarità umane, sia riferite a un singolo individuo che a un gruppo o un’etnia, è pressoché sempre presente, integrato all’inconscio e al vissuto. In questo senso, la sola presenza in queste culture ci fa pensare se esita veramente o se è frutto di una credenza, di leggende, argomenti discutibili secondo cultura e religione ma, non è questo che ci interessa indagare; in questa sede valutiamo il modello individuale di risposta istintiva, quello che milioni di anni di evoluzione hanno addormentato ma che, a livello istintuale, sonnecchia nelle aree limbiche del nostro cervello.

Entrare nel percorso con spirito curioso, alla ricerca del proprio istinto animale, è uno tra gli strumenti che può aiutarci a comprendere meglio la nostra risposta inconscia agli eventi che si susseguono nella vita, mettendoci maggiormente in contatto con il nostro istinto, per conoscerci a un livello più profondo e poter agire con maggiore autocontrollo.

Una riflessione interessante…l’evidenza storica dell’arte di guida e divinazione del veggente, guidato dal mondo animale, non è relegata al mondo degli sciamani d’America, perché  già nel 700 a.C. la Pizia sacerdotessa di Apollo all’epoca di Pitagora, entrando in trance attorniata da fumi e serpenti, rivelava profezie e ammonimenti nel santuario di Delfi, situato presso l’omphalos (l’ombelico del mondo). Nelle sue favole Esopo nel 564 a.C., anch’esso a Delfi, fa parlare i suoi animali per trasmettere le basi morali, favole ancora oggi utilizzate per la crescita sana della morale nella tenera età.

Ancora, gli animali sono presenti nelle pratiche della religione animista in cui l’uomo riconosce il Dio negli elementi della natura; nella cultura totemista tutto ruota attorno ad un animale totem, che rappresenta simbolicamente la discendenza di un clan da un antenato comune.

Ora, tornando ai nostri giorni, giocare da adulti sulla presenza animale nella nostra memoria, è molto interessante; gli animali sono presenti nella nostra vita fin dalla nascita ancora prima del linguaggio, i primi carillon sono ortaggi sorridenti con api, farfalle, tartarughe…ci regalano orsacchiotti e cavallucci, ed è un susseguirsi continuo…dalle favole ai giochi, i primi con cui entriamo in contatto sono gli animali, poi arriveranno gli alimenti, poi gli indumenti, gli utensili, ecc..

La nostra infanzia ha magici compagni animali ancor prima delle fatine, ha coraggiosi animali prima dei soldatini, insomma, che ci piaccia o meno, la nostra memoria è piena zeppa di presenze animali che marcano e condizionano con ancore più o meno solide, le nostre reazioni istintive.

Per capirci meglio, quella inflazionata intelligenza emotiva di cui l’amigdala è protagonista, con la sua reazione attacco o fuga, risponde ad un istinto che verosimilmente si può collocare in una risposta tra gli animali più conosciuti; capita di frequente sentir dire…”io a quella la sbrano se ci riprova!”, oppure “se oggi mordo qualcuno lo avveleno…” e ancora “ho un rospo in gola…le farfalle nella pancia…se mi sento in gabbia scalcio come un cavallo imbizzarrito!” e così via, il nostro verbale è carico di figurato animale.

Perché allora non utilizzare tutto questo a vantaggio delle proprie risorse consce?

Nell’evento K Woman, che si terrà online nei prossimi giorni, esploreremo questo mondo sommerso, per uscirne con un bagaglio personale sicuramente più ricco.

Per partecipare, scrivere una mai con i propri dati a keymethod.palieri@gmail.com