4° Februarius: Simbologia del Carnevale

Spostandoci da Roma ad Atene, vediamo come fiorirono i riti dionisiaci in onore del dio morto e resuscitato…fine dell’anno e inizio del nuovo…tra febbraio e marzo passaggio dall’inverno alla primavera, si festeggiavano in tre giorni, le Antesterie in onore di Dioniso.

È interessante notare come in queste feste, ritenendo la venuta del dio dal mare,  si facesse un corteo con una barca su ruote; sopra il carro, il dio accompagnato da due satiri e in processione persone mascherate…

Durante questi tre giorni, si onoravano anche le anime dei morti, di cui Dioniso simbolo di morte e rinascita era emblema; in loro onore, si preparando poltiglie di cereali da consumare nella notte….dopo lo ritroveremo nei Lupercali…

La tradizione del carro e delle costellazioni, che abbiamo trovato nella Roma imperiale, ci conduce a ritroso fino al tempo di Babilonia…il cielo era l’archetipo, la terra una sua copia.

Ogni mito aveva immagini speculari terrene, come ilo ciclo delle stagioni; le feste erano collegate ai cicli lunari e ai solstizi ed equinozi.

La più importante era all’equinozio  di primavera, il rinnovamento dell’anno, ritualizzazione del processo di fecondazione del cosmo; in una processione solenne, veniva rappresentata  la lotta tra il dio Salvatore Marduk e il Drago Tiamat e la vittoria di Marduk. Il Salvatore scendeva poi negli inferi e risaliva vincente, ordinando nuovamente l’universo…ancora una rappresentazione della morte del vecchio anno e la nascita del nuovo.

Anche qui, nel corteo, sulla simbolica nave su ruote, il dio Luna e il dio Sole, percorrevano la via della festa, via dello zodiaco, fino al santuario di Babilonia, la Terra.

Il simbolo del mare, su cui il carro navale percorreva la processione, era a sua volta simbolo di traversata di quel mare aperto, nelle acque del viaggio interiore; passaggio periglioso della morte e della rinascita, rendeva folli coloro si imbarcavano…per questo nel medioevo, il car naval venne anche detto sultifera navis, la nave dei folli.

Durante la navigazione, ognuno perdeva la propria identità, i ruoli si invertivano, così come i sessi; la danza collettiva era dionisiaca e giocosa.

“Lo schiavo diventa padrone” dice una antica iscrizione babilonese… in quei giorni governava “l’allegro re del mondo capovolto in cui regnano gli dei e non c’è più ordine” quello che a Roma si chiamava rex Saturnaliorum.

Babilonia, Atene, Roma, si ponga attenzione come ancora oggi, rimane viva e pulsante una cellula dell’antico mito…contrassegnato dal passaggio dei carri…il carro navale…il car naval…Carnevale…gli scherzi delle maschere

Travolgenti e  tragicomiche, le maschere fin dall’antica Roma, rappresentano l’epifania dei morti, che riaffiorano e si mescolano ai vivi…“ a Carnevale ogni scherzo vale”…le maschere toccano, spaventano, catturano, si comportano da folli, emettono versi e rumori assordanti…rito di deflagrazione del vecchio cosmo-anno…i fuochi di capodanno…S. Silvestro…tutto ritorna e si sovrappone…

…una è la storia, molte le sue impersonificazioni…