2 K Woman all’Equinozio di Primavera

Nel ciclo cosmico, tra Equinozi e Solstizi, ci ritroveremo immancabilmente a fare il punto del percorso, che ognuno di noi ha compiuto in viaggio con la Luce, equilibrandosi nella discesa di essa, e nella sua ripresa; metafora di viaggio evolutivo.

La primavera…che bella sensazione…comunemente avvertita come stagione del rilassamento e del ristoro, contiene in sé il segreto seme della conoscenza, di possenti forze che sottendono alla radice la vita, forze numinose e vivificanti, forze illuminanti…

Ci furono tempi, in cui lo scandire del calendario, consentiva ai popoli di partecipare vivamente e attivamente al corso e percorso dell’anno, cogliendo la possibilità del contatto con rituali, tradizioni antiche, correlate al fuoco, alla luce, alle invocazioni di questo o quel nume o Dio.

La donna era perfettamente integrata nella natura in cui viveva…era così in epoche in cui le donne vivevano a contatto con la natura…profetesse, sacerdotesse, maghe, sciamane…erano sicuramente in grado di percepire e convivere in simbiosi, con le forze della natura.

Sapevano quando la terra era più feconda, così come il loro ventre, perché immerse nella conoscenza antica; conoscevano le fasi lunari e solari per l’allevamento, per cogliere le energie migliori a mettere a dimora la vita, in ogni sua manifestazione, vegetale, animale, umana.

Astrologia, matematica, architettonica, percezione energetica e molto altro, erano ala base del loro vivere nella comunità; favorite dalla presenza viva e pulsante di luoghi magici, per riti speciali, erano loro stesse portatrici di energie creative, che con suprema saggezza, trasferivano le conoscenze di madre in figlia.

Oggi, con l’avvento della tecnologia che anticipa di parecchi passi la capacità di intelligere dell’intelletto, la donna ha pressoché perso l’ordine sacro del tempo; una perdita, in superficie come apparente liberazione emancipata, di profondità, come impoverimento di animae substantia

Oggi un compito di recupero dell’essenza femminile, attende la donna: riconnettersi ai grandi ritmi della natura, al sacro ciclo dell’anno risvegliando il proprio pensiero lucido, riattivando le energie assopite.
È un compito non solo della singola donna, ma dell’intera comunità di donne, in grado di formarsi sulla base di una rinnovata spiritualità e socchiudere la porta di un nuovo ciclo, che le energie del tempo sapranno pazientemente spalancare su nuovi territori di crescita.

Nel passaggio dalla primavera all’estate lo spirito della natura si risvela al mondo e la sua essenza si riversa in tutto ciò che vive sulla terra; è in questa occasione che la donna può riconnettersi con tutto ciò che cresce dentro e con lei, con ciò che germoglia e sboccia, per rifiorire in sé.

Ora la terra che in inverno era quieta e silenziosa, si risveglia come la mente giunta all’insight.
In questa fase dell’anno, la donna può, come la natura che si nutre delle sostanze della terra, rifondersi con essa e ritrovarsi per rinnovarsi; buttate via le vecchie foglie, è il momento di gettare germogli e attendere la maturazione dei frutti.