Durante il solstizio d’estate, la Luna simbolo d’acqua e dell’invisibile, si unisce al Sole, simbolo del fuoco, luminoso e forte, che combatte le tenebre della notte.
Il fuoco e l’acqua sono gli elementi purificatori caratteristici del Solstizio d’Estate e da sempre la tradizione prescrive di fare il bagno nelle acque dei fiumi o dei laghi e di saltare su fuochi accesi per purificarsi. Gli antichi romani mettevano in relazione questa ricorrenza con la figura del dio Giano Bifronte, raffigurato con una chiave in una mano e nell’altra un bastone, simboli rispettivamente dell’acqua e del fuoco.
Egli è dunque colui che ruota sulla sua terza faccia nascosta e invisibile, l’asse del mondo che rinvia al simbolismo solstiziale. L’etimologia del suo nome rivela questa funzione Ianus deriva dalla radice indoeuropea y-a da cui il sanscrito yana (via) e il latino ianua (porta).
Egli è dunque colui che conduce da uno stato all’altro e dunque anche l’iniziatore.
Per questo motivo gli iani avevano la funzione catartica di eliminare ogni impurità in chi vi passava o addirittura una funzione trasfigurante.
Nel cristianesimo Giano venne interpretato come l’immagine profetica del Cristo. Si sostiene che la festa di Giano era celebrata a Roma dai Collegia febrorum ai due solstizi. Le feste sarebbero poi diventate quelle dei due Giovanni per la somiglianza fonetica fra Ianus e Iohannes, ovvero i due Giovanni avrebbero impersonato nei due solstizi, le funzioni del Cristo come chiave delle due porte.

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