Aspettando il Solstizio d’Estate 3

I due solstizi erano chiamati porte, Porta degli Dei l’invernale, Porta degli uomini l’estivo. Omero descriveva nell’odissea il misterioso antro dell’isola di Itaca nel quale si aprivano due porte, una volta a Borea per la discesa degli uomini, l’altra invece che si svolge a Noto per gli dei e non la varcano gli uomini.

Il poeta spiega che la porta degli uomini volta a Borea cioè a nord è infatti al solstizio estivo e il sole si ritrova a nord dell’equatore celeste mentre quella degli dei e degli immortali è volta a Noto ovvero a sud. I solstizi erano simboli del passaggio o del confine tra il mondo dello spazio-tempo e lo stato della aspazialità e della atemporalità.

Per la prima porta solstiziale quella estiva si entra nel mondo della genesi e della manifestazione individuale per l’altra invece si accede agli stati sopra individuali.

Questo simbolismo in realtà non era soltanto Greco si tratta di una conoscenza tradizionale, essa si trova dappertutto al di fuori di ogni influenza greca e in particolare nei testi vedici che sono sicuramente molto anteriori al pitagorismo, si tratta di un insegnamento tradizionale che si è trasmesso in modo continuo attraverso i secoli e poco importa la data.