
Sei convinto di conoscere come mantenere pacifica una comunicazione, ma poi sai applicarti con altrettanta competenza ?
- Sei consapevole che puoi comunicare pacificamente solo se sei rilassato?
- Sai che non puoi controllare gli imprevisti dovuti all’interlocutore?
- Sai controllare la tua aggressività?
- Sai rimanere distaccato se l’interlocutore “ti graffia” l’identità?
- Sai riconoscere il non detto nel detto ed evitare di attivare le difese istintive?
- Sai riconoscere che tipo di comunicazione sta utilizzando il tuo interlocutore?
- Come riconosci l’embrione di violenza psicologica?
- Sai riconoscere una comunicazione violenta anche se è subdola e poco evidente?
- Gestire il conflitto o evitarlo? This is the problem!
A queste e altre domande, daremo risposta ma, tieni sempre bene a mente che, ognuno dovrà costruire la sua consapevolezza comunicativa, prima di sapere applicare le regole descritte dai manuali sulla Comunicazione Efficace, non violenta ecc…
Alcune riflessioni per la gestione di comunicazioni pacifiche e produttive
I bravi studenti, così come i bravi insegnanti, non sempre sono bravi applicatori della teoria, perché nel mondo delle idee e sul terreno di gioco delle competenze e delle identità, non bastano le belle cognizioni, è necessario conoscere e imparare a gestire i propri ruoli interni, prima di saper gestire la comunicazione con l’altro da sé.
Ad esempio, sei con un una persona, ma mentre tu cerchi una trattativa per una comunicazione pacifica, il tuo interlocutore manipola la conversazione con allusioni incalzanti e provocanti e nonostante cerchi dentro di te diplomazia, il “non detto” va direttamente ad attivare le difese inconsce e, aggirata la logica, la difesa parte in automatico, generando l’istintiva aggressività dovuta all’impulso di difendersi.
Ma l’attacco, poiché non dichiarato, mette in bilico i ruoli e, se non sai essere assertivo, cadi nel tranello e la comunicazione prende una direzione unidirezionale, cioè, up down.
In questo caso i rapporti sono ovviamente sbilanciati, ma se non lo riesci a vedere, non puoi cambiare il tuo approccio, e se non lo consapevolizzi, puoi ritrovarti a ripetere coattamente il comportamento, tanto da strutturare un “metamodello” che ti attira a interlocutori dello stesso genere. Per cambiare il rapport e vedere moderare magicamente la comunicazione, dovresti identificare con quale identità ti stai esprimendo e quale sia quella della controparte.
Parlare è una funzione umana, comunicare è un’arte che si apprende.
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