In attesa del prossimo Epicentro di Rinascita…ancora su Allumiere

Continuando a dare memoria al primo Epicentro di Rinascita che ha brillato su Allumiere, voglio porre attenzione alla sua storia antica. Un paese, nato grazie all’esplorazione di pionieri in cerca di minerali preziosi, ma non solo. Luogo ricco di storia e dalle antiche origini, come riportato nel prezioso testo della scrittrice Antonietta Katte Klitsche de La Grange[1] in “Allumiere delle Sante Crociate”

[…] In epoca etrusca certamente le miniere di metalli rari come il piombo e il ferro dovettero dare vita a ricchi commerci che si estesero oltre il Tirreno.

Mille anni dopo, la scoperta dell’allume ridava
ricchezza e lustro al territorio e aveva inizio la vera storia di Allumiere destinata ad insediarsi notevolmente nelle vicende dello Stato Pontificio e d’Italia.[…][2]

ha visto passare tra le fronde dei suoi faggi, personaggi illustri

[…]Non son queste le selve «tra Cecina e Corneto» [3] che Dante Alighieri paragona nel XIII dell’Inferno alla boscaglia infernale piena di sterpi, non segnata da nessun sentiero? Forse egli vi passò — come narra nel suo Convivio — quando «esule, pellegrino, si porto quasi in tutte le terre dove questa lingua s’estende»[4]. Al confine della maremma toscana, ripiegando verso l’antica Tuscia, probabilmente egli toccò questa zona mentre andava cercando un rifugio di castello in castello, prima di rilasciare il litorale forse nelle case ospitali dei ghibellini Aldobrandeschi e dei Malaspina, per poi sostare dagli Scaglieri e dai Polenta.[…][5]

Le sue antiche origini risalgono all’epoca degli Etruschi[6] che ne divennero i primi abitatori, quando le fiamme del vulcano, oggi Monte delle Grazie, si erano ormai spente, e lave ben consolidate trasformate in trachiti.

[…]Il luogo offriva sicure basi alle loro dimore e qui, gli stessi riti dovevano ritrovare un armonico sfondo, fra le cedue boscaglie e su gli altari di pietra, sotto l’ombra verde in cui demoni, geni e trapassati danzavano in fila, evocati dalle ingenue fantasie come ora li vediamo nei dipinti delle dissepolte necropoli, e su le urne cinerarie rinvenute negli scavi della regione[…]

Nel tempo questa terra, che aveva mantenuto la sua natura selvaggia, vide passarvi tra proprietari e illustri forestieri, un seguito di nomi importanti

Il conte Ugolino e Sofia sua moglie, gli Orsini, i Farnese, i Cibo, i Frangipane, Sant’Agostino, Giovanni Da Castro, Agostino Chigi, Papa Pio II Piccolomini, Papa Gregorio XIII Boncompagni e molti altri. Ma è proprio grazie a Giovanni da castro che Allumiere prese vita.

[…] Fu proprio in quel punto deserto, dove non esisteva traccia di vita, che Giovanni da Castro sostò, su gli scorci dell’anno 1459, alla ricerca di un minerale raro in Italia: l’allumite. Egli ritornava in patria in seguito alla distruzione di Costantinopoli, e portava con sé, dopo un suo lungo soggiorno in oriente, l’esperienza acquistata nel traffico delle Stoffe.

Dove vedrò crescere l’agrifoglio — egli pensava — è probabile che si ritrovi la pietra alluminifera.[…]

[…] I guadagni che lo Stato trasse dalla scoperta superarono ogni previsione: nessuna altra industria frutto all’Erario somme cosi ingenti. I ventimila scudi d’oro che si ricavavano dalla vendita del minerale furono destinati a coprire le spese della guerra contro la Turchia, e forse non si sarebbero trovati i fondi necessari all’armamento e alla flotta senza quella rendita inattesa e provvidenziale. Al nome delle Allumiere fu allora aggiunto un bellissimo appellativo: Allumiere delle Sante Crociate, fu detto il piccolo centro operaio che principiò a sorgere nel punto più ameno del paesaggio, su le falde sinuose di tre colli, di prospetto al mare[7]. Il sasso laminato d’argento, il terriccio leggero, pastoso, a cui era stato dato il curioso epiteto di «burro di montagna» venivano fuori abbondanti dalle fenditure dei monti, si ammassavano in attesa di essere trasformati in blocchi sotto la morsa degli acidi; navi affluivano nel vicino porto di Civitavecchia per esportare il ricercato prodotto verso i paesi che ne facevano richiesta. […]

Il tempo e gli eventi del paese si susseguono, e giungiamo alla fine del 1800; ivi sorgeva ora il palazzo per il Pontefice la chiesa di Cibona e abitazioni per il popolo dei minatori, ma il prezioso minerale sembrava ora

[…] quasi del tutto esaurito, e quello che ancora si rinveniva era povero e non valeva la spesa dell’escavazione.

Giunto in paese su gli scorci del 1868, l’ingegnere Klitsche de la Grange, iniziò subito le sue ricerche, sicuro di rinvenire nel sottosuolo i giacimenti alluminiferi esauriti alla superficie. I suoi scandagli, con un nuovo sistema di gallerie sotterranee, di cunicoli e di pozzi, ebbero un felice risultato e la prima miniera che assicurava pane al paese e ai suoi novanta minatori fu da lui disegnata con un bellissimo nome «La Provvidenza».

Allumiere riprende vita e molteplici avvenimenti si susseguono tra cui lo sbarco delle truppe di Napoleone e poi la minaccia nella guerra mondiale; finchè verso la fine del 1900, esaurite le risorse minerarie, Allumiere prosegue la sua storia come appare oggi, un luogo sereno e accogliente, fatto di uomini dal carattere semplice e determinato, quello di un popolo dedito al lavoro e all’amore per la sua terra; terra che regala paesaggi affascinanti come la vista del mare fino alle isole dell’arcipelago toscano.

Allumiere a solo un’ora dalla capitale, da maggio a ottobre offre una varietà di interessanti eventi tra tradizioni cavalleresche e culinarie.

Per leggere la sua storia integralmente potete consultare il libro in PDF al link https://strategiedisalute.wordpress.com/2022/04/10/dalla-storia-al-presente-per-il-futuro-allumiere-delle-sante-crociate/


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Antonietta_Klitsche_de_la_Grange

[2] Tratto dall’introduzione di Odoardo Toti in “Allumiere delle Sante Crociate”

[3] «Non han si aspri sterpi né gi folti — quelle flere selvagge che in odio hanno — tra Cecina e Corneto i loghi colti». Dante Alighieri, Inferno. C, XIII.

[4] Convivio, Dante Alighieri.

[5] “Allumiere delle Sante Crociate” Antonietta Katte Klitche de La Grange

[6] http://www.etruskey.it/a.cfm?id=3031 sulla strada tra Tolfa e Allumiere, si trova la necropoli etrusca di Pian della Conserva

[7] Atti e documenti su le Allumiere, Archivio Vaticano.