
“Colui che parte non è lo stesso che ritorna”, lo lessi la prima volta su una locandina sporgere dalla tasca dei jeans di un passeggero sul treno Roma a Torino. Non fu ovviamente un caso, perché io volevo che quel viaggio fosse un cambiamento importante, pronta ad accettare le responsabilità che il cambiamento avrebbe portato e catturai il messaggio che volevo, la risposta di cui avevo bisogno; l’emozione fu intensa e diede una grande forza alla mia motivazione.
Gabriele La Porta, li chiamava “Miracoli quotidiani”
In quel viaggio avevo riposto una grandissima aspettativa, con l’assoluta certezza che sarebbe stato il cambiamento che desideravo… “Ah no mia cara…può essere molto deludente avere aspettative…devi vivere il momento e ciò che deve essere accadrà…” questa frase mi fu sussurrata come fosse una massima filosofica, ma venne – ovviamente- smentita dal risultato di quel viaggio.
Non solo le aspettative furono confermate ma, superate perché, IO VOLEVO con tutta me stessa che fosse così e così fu.
Però è vero, che accade il contrario, e anche molte volte nell’arco della vita, ma non è per cause esterne, siamo noi che non sappiamo o non vogliamo evitarlo. Banalmente non ci sappiamo dire la vera verità, ci sabotiamo con misure non conformi alle nostre possibilità, con errate valutazioni dei partner che siano di lavoro o di coppia, sorprendentemente spesso per sovrastima di sé, per sottovalutazione delle proprie capacità, eccessiva ingenuità, mancanza di motivazione e corretta progettualità.
Tutte cose che tutto sommato si sanno, vero, e allora?
Allora il viaggio è uno strumento e spostarsi è l’azione.
Il viaggio non deve necessariamente prevedere migliaia di kilometri, ne bastano anche pochi per sperimentare nuove realtà e capacità di ascolto; ascolto di quel dialogo interno con la dimensione inconscia, vista vuoi come lotta o come attrazione. Quale essa sia vissuta, è pur sempre l’azione di due forze opposte e complementari, servono due agenti…due poli magnetici…mente conscia e inconscia…verità e bugia…volontà e rifiuto…
Molti anni fa, durante un corso in Ipnosi, accadde che dieci partecipanti su dieci, messi in condizione di incontrare il sé inconscio attraverso una trance, vivessero una esperienza di potente conflitto con il loro inconscio. In fase di condivisone, mentre i discenti esponevano la loro esperienza, uno dei partecipanti ironizzò sul successone dell’iniziativa, mi colpì molto la risposta del docente “Io non sono responsabile di quello che vedete, ognuno ha l’inconscio che si è merita” e spiegò bene il concetto di merito, illustrando come ognuno si costruisce il suo mondo e si identifica erroneamente con qualcosa di fisso, di non modificabile, su un’idea di sé costruita da convinzioni, spesso non reali.
Ci guidò tutti alla prova del contrario e, come nell’operazione di controprova della divisione, ci guidò a usare lo stesso inconscio sabotatore, per trovare il suo opposto costruttivo.
Fu un trionfo, nove di dieci fecero esperienza di soluzione del conflitto, uno trovò un compromesso condividendo la scelta di non voler scegliere, tutti e dieci si dimostrarono quanto costruttiva era la loro mente.
L’inconscio è un alleato potente e perfetto, se mette limiti è per protezione, se li toglie è per liberare, siamo sempre noi a scegliere, ma è bene e sano imparare a scegliere e a mantenere l’impegno con noi stessi.
Cambiare la prospettiva e dare potenza al viaggio della vita, è ciò che ci si aspetta FORTE-MENTE nelle tappe degli Epicentri.
La prossima tappa Soriano nel Cimino nella suggestiva location della Tenuta Sant’Egidio, il 25 e 26 giugno, con una full immersione nel mondo della mente.
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Per info e iscrizioni https://wa.me/p/5325890237443359/393313987822 Dott.ssa Dott.ssa Alessandra Palieri
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