4 Orientamento facoltà universitarie nel campo riabilitativo? Terapia Occupazionale next generation

Quando dico che faccio la Terapista Occupazionale, metto in conto la risposta ”Che mi trovi lavoro?” è la frase più banale, la seconda non è migliore “Ah si quelli che usano i chiodini dei bambini e quelle cose tipo lo spazzolino mi pare…”poveri noi…

  • “No, non ti trovo lavoro, ma aiuto a tornarci le persone colpite da un evento avverso”
  • “Allora per fortuna non mi servi” risposta seguita talvolta da gesti apotropaici non troppo nascosti
  • “ E io personalmente non uso ne chiodini ne spazzolino. Uso il cervello”
  • “Ah…in che senso il cervello…fai la psicologa?”
  • “No non analizzo i pensieri, uso le facoltà cognitive del cervello”

Non è ovviamente sufficiente a far capire cosa faccio, allora li invito a leggere qualcosa sul tema, e se hanno domande, sono felice di rispondere.

La mia risposta a cosa è la TO

  • “Ti faccio una metafora, così capisci meglio…fai conto che il tuo corpo è una macchina, il fisioterapista la aggiusta e l’Ergoterapista allena il pilota ” 
  • “Ergoterapista?”
  • “Si il suo nome originale era Ergotherpy, che tradotto voleva dire terapia attraverso il lavoro, poi qualcuno ha deciso Occupational Therapy e in italiano è diventato Terapia Occupazionale, mentre ad esempio in Svizzera e in Francia si chiama ancora Ergotherapy. Vedi, l’occupazione non è il lavoro ma Essere nel Fare, sei tu mentre compi azioni. Utilizzo le azioni per potenziare motivazione, cervello, funzioni.”

A proposito di Essere nel fare, esiste un campo di questa disciplina medica, poco esplorato nel territorio italiano, è quello che mette in campo tutte le risorse della Persona con particolare attenzione alle potenzialità della mente, alla motivazione e alla sfera spirituale intesa come crescita interiore.

Nel mio lavoro, unisco questi aspetti all’ambiente esterno alla Persona, attivano facilitatori endogeni, vale a dire quelle risorse latenti che sono potenziali di azione per promuovere una elevata qualità di vita.

Utilizzo ogni strumento di potenziamento delle risorse individuali, come arte, cultura, mental hiking, un ottimo team creativo in grado di  costruire un sentiero non battuto nel percorso di vita personale, che stimoli curiosità di sé, motivazione al cambiamento, attitudine al problem solving, potenziamento delle performance, autonomia e autocontrollo.

Il mental hiking, interessante percorso nel mio lavoro di TO, utilizza l’ambiente come strumento terapeutico di evoluzione; evoluzione ricca di quel senso di gratificazione che si sperimenta quando si scoprono nuove risorse personali.

In questa disciplina, non si cammina per masticare km ma per sfruttare al massimo le potenzialità del percorso e sviluppare nuove competenze da spendere nella vita personale e professionale.

Inoltre i percorsi hanno un titolo Epicentri di Rinascita, perché è di grande importanza il potere del linguaggio e il suo contenuto metaforico e di questo strumento i percorsi ne sono ricchi; Ipnosi Contemplativa e Meditativa unite alla PNL, sono strumenti eccezionali per sviluppare consapevolezza e applicare le potenzialità che essi restituiscono.

Link al progetto Epicentri di Rinascita


Commenti

Una replica a “4 Orientamento facoltà universitarie nel campo riabilitativo? Terapia Occupazionale next generation

  1. […] nel campo riabilitativo…indeciso?Quello che ancora non sai della Terapia Occupazionale 4 Orientamento facoltà universitarie nel campo riabilitativo? Terapia Occupazionale next generation 3 Orientamento facoltà universitarie nel campo riabilitativo? Un po’ di storia della Terapia […]

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