
Che fai?
Penso…
A cosa?
Che il silenzio, la vista sul mare, la morbidezza delle colline o l’aspro profilo delle montagne, i profumi del luogo, il rumore del ruscello e la sensazione di piacevole freschezza nell’immergerci nelle sue acque…
Belle sensazioni
…eh già…è proprio così…hai detto sensazioni, perché ti sei proiettata altrove…e questo mi affascina…perché immaginare ci predispone a trasportarci in una dimensione diversa.
Scusa ma è concetto un po’ banale…
Si hai ragione, ed è così banale da essere ulteriormente banalizzato e sottovalutato.
Trasportarci in una dimensione a nostro piacimento è un potere eccezionale, e lo sappiamo fare da migliaia di anni, ma ora siamo poco performanti su questa abilità. C’è una sottile ma sostanziale differenza tra capacità e abilità, siamo tutti capaci ma pochi sono abili a usare la mente come stargate.
Fico…stargate hai detto?
Si abbiamo uno stargate nel cervello, un portale a cui si accede con determinate frequenze cerebrali e che si oltrepassa con la memoria immaginativa.
Per esempio?
Se hai un dolore e passi lo stargate, non passi la porta con esso ma, lo lasci di qua nella dimensione reale, e ti vivi l’esperienza nella memoria dimensionale, senza alcun dolore.
Cioè vuoi dire che il dolore non viene in viaggio con me?
Voglio dire che lasci il dolore ad attenderti sulla sedia, non decidi di portarlo in viaggio conte, e al ritorno dal viaggio te lo riprendi e lo reindossi.
Cioè vuoi dire che mi tolgo il dolore e poi me lo rimetto?
Si
Aspetta…capisco cosa dici ma allora mi fai pensare che al ritorno dallo stargate potrei non reindossarmi il dolore?!
Non proprio…sarebbe stato perfetto se tu avessi detto…capisco cosa dici ma allora mi fai pensare che potrei non volerlo più indossare?!
Cioè dici che siamo noi che vogliamo sentire il dolore? Dai mi sembra un concetto un po’ stressato…
Lo è infatti, perché non è possibile tenere lontano dal soma il pensiero del dolore fisico. Mi spiego meglio…hai sentito dire che i soldati in guerra possono perdere una mano e continuare a combattere senza troppe difficoltà? Oppure che una persona in caso di necessità estrema ha potuto sollevare un peso sproporzionato alla normale forza umana? Ecco, in entrambi i casi, è stata utilizzata sia la capacità che tutta la abilità nella performance. Con ciò non vuol dire che è possibile mantenere costante quello stato, perché certe abilità richiedono una quantità di energia mentale che non è possibile mantenere a lungo nel tempo di azione.
Tempo di azione…mi fai pensare al potenziale di azione cellulare…pensi che sia una reazione simile?
Beh, la definizione di potenziale d’azione cellulare, utilizzata in fisiologia, calza alla perfezione… il potenziale d’azione è un evento di breve durata in cui l’energia di una cellula aumenta rapidamente per poi scendere, seguendo una traiettoria coerente…
Sai che è proprio una bella teoria, mi fai pensare ad Einstein, con la sua teoria, troppo sdoganata ma sempre affascinante, che si basa sul principio che la forma delle leggi della fisica debba essere invariante al cambiamento del sistema di riferimento…quindi…secondo te abbiamo i super poteri ma hanno il timer?
Hahaha…si in un certo senso si ma, c’è molta differenza tra un super potere e un altro…ritorniamo sul concetto di potenziale di azione…dobbiamo pensare ad un grande numero e varietà di potenziali, tanti quanti sono le cellule e ognuno ha la sua latenza. Dico che abbiamo i superpoteri di vari livelli e durata…che possiamo usare la mente per eludere alcuni sistemi del soma ma, che alcuni hanno un timer di reinnesco e altri invece possono essere disattivati in modo definitivo
Hai evocato l’immagine di una centrale di comando tipo quella nei film di James Bond!
Eh…una cosa simile…
Risero di gusto e ancora parlarono di poteri della mente fino all’alba
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