
In occasione di questa giornata, a sostegno di ogni Donna vivente e in memoria di ogni Donna vissuta, riflessioni sul tema delicato della violenza, perchè festina lente, svanisca dalle nostre vite.
Un pensiero sincero di affetto ad ogni Sorella
Dalle autorevoli voci dei relatori, condividiamo i punti salienti delle tematiche affrontate nel Meeting organizzato dall’ISS Dipartimento Ambiente e Salute, l’8 e il 9 novembre 2022.
nel meeting si è speculato approfonditamente sul tema “Epigenetica della violenza sulla donna: il progetto EpiWE”, argomento di confronto costruttivo di grande rilevanza.
I risvolti secondari della violenza sulla salute delle donne, il fil rouge che ha legato la maggior parte degli gli interventi, ma anche gli aspetti legati alla medicina legale, i dati statistici e i progetti in corso.
Interessanti contenuti sono stati forniti dal progetto EpiWe Epigenetics for Women, lo studio pilota multidisciplinare nato allo scopo di identificare i marker molecolari, associati alla violenza, ed ha già dimostrando come essa ha inciso fisicamente e psicologicamente, sul campione delle donne arruolate nello studio, in età compresa tra 18 e 65 anni.
Il DNA non è tutto già scritto, perché il genoma è plastico e risponde a fattori esterni, in particolare la violenza incide sul fenotipo salute/malattia; su questo tema si è incentrata la ricerca sull’epigenetica.
La ricerca si è focalizzata su come la violenza può influenzare il nostro genoma, quali meccanismi molecolari sono stati identificati e su come viene regolata e modulata l’espressione genica. Nello studio, il DNA estratto attraverso campioni di sangue, è stato processato per analizzare 10 geni correlati allo stress.
La pandemia ha sicuramente peggiorato l’incidenza del fenomeno facendo crescere in modo esponenziale, le percentuali della violenza domestica; identificata come IPV Intimate Partner Violence, questo acronimo include l’insieme di azioni abusanti di tipo fisico, emotivo, psicologico o sessuale, poste in atto da individui che condividono o hanno condiviso un vissuto affettivo.
Gli studi dimostrano che la IPV è associata a stress psico-fisico e provoca alterazioni delle funzioni endocrine, immunitarie, infiammatorie e i dati raccolti rilevano che le donne vittime di violenza, sia essa fisica che psicologica, sono più soggette a sviluppare diabete, tumori, dipendenze patologiche, infezioni sessualmente trasmesse, malattie croniche.
Alla luce dei dati emersi dagli ultimi studi sulla genomica, si aprono scenari tutti da esplorare, rivelando una realtà preoccupante, sulla gravità della violenza subita perché, che sia fisica o psicologica, è dimostrato che incide in modo nocivo e a lungo termine sul genoma umano.
Tratto dall’intervento di Simona Gaudi – Dipartimento di Ambiente e Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma
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