2°_ 25 novembre: giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Oltre i confini di ogni Terra, oltre i limiti di ogni Cultura, che possa Risorgere ogni Donna, come la Rosa di Gericho bagnata dalla pioggia

La formazione è da sempre una delle soluzioni più efficaci a molteplici criticità, e con questa arma si punta a colmare le lacune nella struttura sociale e assistenziale sulla prevenzione della violenza e a supporto delle vittime.

I soggetti coinvolti nel piano formativo regionale sono:

• Pronto Soccorso
• Referente regionale
• Referente medico e referente infermieristico
• Esperti e docenti
• Ministero della salute
• ISS Istituto Superiore di Sanità

Gli obiettivi prefissati per accrescere:

• Capacità di individuazione
• Diagnosi
• Gestione trattamento della violenza di genere
• Prevenire casi di re-vittimizzazione
• Favorire la costituzione di Reti di comunicazione

Il percorso attuato:

• Corso FAD
  • Prima unità di apprendimento: inquadramento del fenomeno e identificazione dei casi di violenza di genere
  • Seconda unità di apprendimento: il ruolo delle Reti territoriali multidisciplinari nella violenza di genere
  • Focus: le mutilazioni genitali femminili

Risultati numerici del progetto formativo:

• I edizione blended (2015/2017) hanno completato la formazione 636 discenti (età media 47 anni) di 28 PS delle regioni Sicilia, Campania, Lazio, Lombardia
• II edizione FAD (2020) hanno completato la formazione 17.637 discenti (età media 46 anni) di 651 PS presenti su tutto il territorio nazionale

Ultima nata nel progetto formazione, IPAZIA, un progetto nato nel 2021 che si concluderà nel 2023.

La formazione prevede di aggiornare le competenze professionali, con strategie di prevenzione della violenza contro le donne e i minori, attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e sociosanitaria con particolare riguardo agli effetti del COVID-19.

Per informazioni dettagliate visitare il sito del Ministero della Salute al seguente link Progetto IPAZIA CCM 2021

Tratto da un intervento di Anna Colucci –  Dipartimento di Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma