
Il disagio che tutti vivono in questo momento è elevato, molti si sono inventati panettieri e pizzaioli, e arredatori e pittori, ma c’è chi nel silenzio disperato dell’isolamento, si è dovuto reinventare e trasformare troppo velocemente in riabilitatore, medico, infermiere, psicologo, logopedista, insegnante; sono i genitori di figli con disabilità,i caregiver, i pazienti stessi.
Per loro #iorestoacasa, è stato un ordine destabilizzante, e se la loro vita era già complessa, questa quarantena ne ha drammaticamente intaccato la qualità. Le giornate sono divenute interminabili imprese per la sopravvivenza. Non poter uscire di casa, ha drasticamente messo a repentaglio quel delicato e fragile equilibrio costruito con anni di immensi sacrifici. Le disabilità e le gravi cronicità, sono diventate prigioni, stanze di isolamento, luoghi dove la paura di rimanere soli, ha stretto il cuore al pari della paura di infettarsi.
La brusca interruzione del viavai confortante dei volontari e degli operatori che li supportavano per le cure quotidiane, li ha fatti piombare nel silenzio di quelle giornate, in cui asciugarsi le lacrime di nascosto e rimboccarsi le maniche, è divenuta l’unica salvezza per non perdere tutto il buono che era stato costruito nel tempo.
Così tante famiglie, quelle che non hanno il tempo di postare immagini di ritrovate ispirazioni nel rimanere a casa, si sono trovate sole e isolate…in solitudine e con la paura che la mancanza di certezze potesse divenire un modus vivendi di quella difficoltà che rende pesante il respiro, trattenendo la voglia di urlare alla finestra altro che l’inno nazionale, di questa Italia che si è dimenticata di loro.
Un paese sviluppato come il nostro, che non ha saputo proteggere neanche chi doveva prendersi cura dei malati, è un fallimento da tenere bene in conto per non sbagliare mai più…biotecnologie, intelligenza artificiale, robotica, genomica…la lista delle grandi opere innovative è lunga, ma ha perso l’obiettivo più piccolo, non doveva accadere che l’emergenza ospedaliera, facesse dimenticare le necessità dei più deboli, infinitamente più numerosi di coloro che sono stati infettati.
Il virus non ha ucciso solo i morti, ha ucciso le speranze di chi viveva alla giornata, di queste famiglie cui va tutta la nostra solidarietà, e che forse sono eroi quanto chi continua ancora a combattere in ospedale.
Una lode va a tutti quegli impavidi volontari e alle associazioni, che hanno fatto, e stanno facendo, del loro meglio per portare sostegno a chi è rimasto solo.
Nel nostro piccolo, noi del Team di KINTSUGIMENTAL® & TO EMERGENCY, vogliamo darvi ascolto e portare ancora di più, la vostra voce non solo fuori da questo isolamento, ci facciamo megafono per le vostre richieste, dalle nostre case possiamo giungere ovunque con la magica rete che non conosce confini, quindi scriveteci di cosa avete bisogno, di qualunque bisogno e lo portiamo a chi ha il potere per sopperire alle vostre necessità.
Siamo un team numeroso di Terapisti Occupazionali, professionisti della prevenzione riabilitazione, usateci per avere supporto GRATUITO via telefono, chiamateci e faremo del nostro meglio per darvi il massimo che possiamo.
Vi accompagnavo fino alla fine di questa emergenza, perchè la fase 2, non saremo ancora fuori e sarà una sfida per tutti, ma noi siamo pronti a sostenervi e guidarvi con forza e spirito resiliente.
Potete contattarci sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/terapiaoccupazionale.e.strategie.di.resilienza/?modal=admin_todo_tour
o via mail scrivendo a toemergency.k@gmail.com
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