
Nonostante la moltitudine di contenuti estraibili da ogni forma di media, la sessualità è ancora un tabù per molte persone, se poi la persona ha una disabilità, tutto si complica in modo esponenziale.
Sul tema si è speculato in modo accurato e sono stati esposti molteplici aspetti della sessualità in campo riabilitativo, lasciando emergere problematiche ma anche soluzioni, come la formazione degli operatori sanitari, che comprenda anche la conoscenza della propria sessualità, sviluppare propensione ad un linguaggio limpido e facilitante, conoscenza di scale, ausili e posizioni.
Emerge che gli elementi chiave per il successo terapeutico sono, l’autodeterminazione, il ruolo della genitorialità, la privacy, la libertà di diventare maturi, il raggiungimento dell’autonomia come individuo prima e poi nell’intimità dell’ambiente più idoneo alla sfera sessuale.
Fondamentali aspetti della sessualità, sono in primis il linguaggio, mirato a muovere una comunicazione priva di tabù e di vergogna, ma ciò che porta a risultati soddisfacenti, è il raggiungimento di autonomia fisica e mentale in questa delicata quanto preziosa sfera, quella della sessualità; area in cui si evince l’essenziale sinergia tra Terapista Occupazionale e psicologo sessuologo.
Nel progetto riabilitativo/addestrativo della sfera sessuale, la Terapia Occupazionale ha un ruolo importante, poiché in grado di condurre la persona al raggiungimento di competenze specifiche, ruoli relazionali, innalzamento dell’autostima.
Una buona notizia è che il 55% dei ragazzi sotto i 25 anni, con PCI Paralisi Cerebrali Infantile, non ha alcuna limitazione emotiva nell’area sessuale, la cattiva è che al contrario tra gli adulti, la percentuale diminuisce notevolmente. Soprattutto se in condizioni disabilità congenita in cui più del 90% non ha mai parlato dei problemi nella sfera sessuale durante i ricoveri riabilitativi e si parla quindi di apprendimento non di recupero, come invece nel caso di disabilità acquisita, ove è già presente un bagaglio di esperienza nell’area della sessualità, e si punta a recuperare o a trovare soluzioni e modifiche alle precedenti abitudini personali.
Esistono numerosi ausili pronti o personalizzabili, tra cui abbigliamento, facilitatori dell’ambiente domestico, sex toys e un elenco di posizioni consigliate a secondo della problematica fisica.
E comunque, che sia una disabilità acquisita o congenita, si lavora sia sul soggetto sia sulla coppia o sui genitori/caregiver (spesso è la mamma che prende parte al progetto educativo).
Le scale di valutazione utilizzate in questo campo sono OPI, QUEST, GAS, COPM e un aspetto che motiva a procedere in direzione dell’educazione alla sessualità, è che le valutazioni effettuate prima e dopo l’attuazione del progetto, evidenziano che il rapporto sessuale, che sia di autoerotismo o con partner, ha un potente effetto benefico sulla spasticità, grazie all’effetto rilassante del rilascio di endorfine.
Gli obiettivi dell’organizzazione di volontariato “Piacere per tutti”
Promuovere progetti e raccolte fondi per offrire gratuitamente consulenze specialistiche in ambito sessuale e psicologico ai giovani con disabilità e ai loro familiari. Promuovere attività di informazione, educazione sessuale e formazione, sia online che dal vivo, nell’ottica del benessere sessuale e psicologico, indirizzate a persone con disabilità, loro caregiver e al personale specialistico volontario.
Promuovere l’inserimento della sessualità nelle ADL di Terapia Occupazionale e dello psicologo sessuologo, nei progetti riabilitativi e di consulenza, nelle strutture pubbliche o convenzionate.
Formare volontari con disabilità, per la gestione della stessa organizzazione, promuovendo il ruolo degli stessi da beneficiari dei progetti, a volontari attivi.
Trovare volontari non qualificati, per gli eventi di socializzazione di “Vieni al punto!” (partite di burraco, giochi da tavolo, lettura erotica.)
Relatori del web meeting:
- Serena Grasso – Peer Educator, Presidente di “Vieni al punto” e Fondatrice di “Piacere per tutti”
- Tamara Pentassuglia – Psicologa
- Sara Bosetti – Terapista Occupazionale
- Simone Placì – Terapista Occupazionale
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