
Il termine ‘solstizio’ deriva dal latino solstitium, comp. di sol ‘sole’ e di un der. di stare ‘fermarsi’. Il solstizio d’inverno è il giorno più corto dell’anno e cade il 21 o 22 dicembre. Nei giorni successivi al solstizio 22-23-24 Dicembre nell’emisfero Nord, il sole sembra fermarsi in cielo, per poi invertire il proprio moto, amplificando il buio della notte e riducendo le ore di luce giornaliera. Dopo tale data la luce del giorno torna lentamente ad aumentare e ad estendersi, con la progressiva riduzione della durata del buio a vantaggio della luce fino al Solstizio d’estate (21 Giugno).
Gli antichi colsero il significato sottile dei solstizi: quando le tenebre, il decadimento e la morte sono al culmine profondo si gettano i semi della vita e della rinascita. Viceversa quando la luce e la vita sono al culmine durante il solstizio d’estate allora avviene il contrario, sono gettati i semi della morte e delle tenebre ed ecco l’inverno.
Tradizionalmente il solstizio d’inverno apre il ciclo annuale e coincide con la nascita di Cristo, mentre quello estivo apre la fase discendente e coincide con la nascita del Battista, come sottolinea la formula evangelica “bisogna che egli cresca e che io decada” (Giovanni,3,30).
Il significato esoterico e spirituale dei riti solstiziali hanno un contenuto di “trasformazione”, “rinnovamento”, “rinascita”. Il cammino del ciclo annuale avviene con il solstizio d’estate, mentre il punto finale della fase discendente che costituisce la nuova ascesa avviene nel solstizio d’inverno.
Tutto ciò che raggiunge il suo massimo, è destinato a precipitare, mentre tutto quello che è al suo minimo, può aspirare all’ascesa, alla crescita.
Tutto questo è reso possibile dal fatto che la rigenerazione avviene a partire dal potenziale energetico nascosto.
Nello scorrere delle civiltà, nuove simbologie si sono sostituite alle precedenti, polarizzate su eventi centrali, che ne hanno influenzato la cultura e gli usi. Ma anche se noi, attualmente, festeggiamo questi due momenti solstiziali identificandoli con i due Giovanni, il Battista per il Solstizio d’Estate, e l’Evangelista per il Solstizio d’Inverno, dovremmo ugualmente guardare alla trasmissione del messaggio esoterico da una tradizione all’altra, se vogliamo coglierne il significato più profondo e recuperare ciò che, in questa trasmissione, può essere andato perduto.
Il dio Giano, chiamato nell’antica Roma il “Custode delle Porte”, rappresenta “l’Attimo dell’Inizio”. La sua natura bifronte mette in contatto due eventi temporali antitetici passato-futuro; è la stessa porta, intesa come contemporanea esistenza di due dimensioni diverse, due momenti opposti, due diversi livelli di coscienza, che vengono a contatto fra loro: il momento del transito è la porta solstiziale, l’istante della “coincidenza degli opposti”, in cui il varco aperto consente (con la magica mescolanza dei quattro elementi della natura che, in quell’attimo, risultano “indifferenziati”) il passaggio in una dimensione diversa e superiore.
I due momenti solstiziali rappresentano dunque, simbolicamente, il punto di partenza ed il punto di arrivo, sue tappe fondamentali in questo percorso. Iniziare forse non è difficile, ma portare a compimento, “arrivare”, è tutto un altro discorso…
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