Risorse femminili, nascoste ma forse non cercate…

Una costante si replica in fondo ad ogni richiesta di aiuto, le donne siedono sulla sedia difronte a me, con una confessione nascosta in tasca.

Vengono per potenziare le loro risorse, chiedono come realizzarsi, come migliorare la qualità della loro vita, come risentire quella scintilla divina che un tempo le accendeva.

Hanno seguito percorsi di psicoterapia, ma condividono “Ho lavorato già tanto su di me ma, mi manca qualcosa…”

Propongo di applicarsi in attività costruttive, per risvegliare la loro prima legge biologica, creare.

Le guido in percorsi di conoscenza sulla profonda connessione tra percorsi neurali, principio ideomotorio, resilienza biologica, consapevolezza dei messaggi corporei, ascolto e autoipnosi.

Diventano molto brave, chi più chi meno, autonome nella gestione delle loro emozioni, sapendo che sono controllabili chimicamente tramite la mente.

Entusiaste, si avviano su questo sentiero ma, in fondo in fondo, nel loro fondo, non ci vanno, si fermano sulla prima crosta, all’incrocio sulla via tra ricordi e schemi di come vorrebbero essere.

Una parte giunge al crocevia con le insegne: “Amore” “Identità” “Libertà” ed è lì, che si accorgono di vivere da tempo a quel bivio, in folle, con il motore acceso, ma senza sapere quale direzione prendere.

Talvolta guardano con nostalgia, lo scorrere delle viaggiatrici a quell’incrocio; giovani donne dalla pelle fresca che profuma di gioventù correre verso la vita, donne mature e realizzate prendersi il lusso di realizzare i sogni nel cassetto, donne sconfitte che si sorreggono il capo, donne equilibrate con famiglia da mulino bianco.

Talune si confrontano fuori per riconoscersi dentro. Ricercano il giusto riconoscimento, vuoi nel lavoro, vuoi come madri o figlie.

Tendono a riconoscersi attraverso il riconoscimento degli altri, rischioso loop tanto nutriente, quanto denutrente l’autostima.

Tra alti e bassi, si mettono in moto, seguono i laboratori, incontri e seminari, ma poi alcune riscivolano verso le vecchie e più sicure abitudini. Riapprodano da amiche, chiedono consiglio a tu per tu e tutto gira gira, arriva al cuore, il luogo dove s’ingorga la loro vita e rallentano, e spesso si rifermano, ritornano a quel bivio e ricominciano ad aspettare.

Attesa di qualcosa che deve accadere ma non arriva, e probabilmente non arriverà finchè non sapranno cosa vogliono e dove vogliono andare.

Trovi solo ciò che cerchi e cerchi solo ciò che conosci… lessi questa frase e divenne una via maestra, cerco ogni giorno di condividerla con loro; andare verso l’ignoto per scoprirsi e trovare nuova linfa.

Una cosa hanno in comune le donne, il bisogno di raccontarsi, e allora le ascolto; e so che ripartiranno, ma non prima di aver dipinto il quadro della loro esistenza, edificate dai ricordi delle imprese più dure, dei dolori, delle pene e tra sospiri e genuine lacrime, si sistemano i capelli e sono pronte per fare un altro passo avanti.

Ogni donna ha in sé una complessa trama di fili, che dà forma alla tela finale; seta o lana, cotone o cuoio, ogni filo impreziosisce e rende unica l’opera.

L’arte di creare e dare forma alla forma è innata ma, se non viene lasciata esprimere, congela ogni iniziativa.

Vuoi lavorare su di Te? Dai un’occhiata al link qui sotto…

https://wa.me/p/6468871176476517/393313987822