Tutte le persone hanno risorse illimitate, ma non tutte sanno come attingere al contenitore che le racchiude. Ecco però che ci viene in aiuto un facilitatore: l’Arte.

L’arte è una delle chiavi per aprire il contenitore delle risorse e attivarle al bisogno. Queste risorse, peraltro, sono quelle citate in più ricerche che trattano di formazione: le Competenze trasversali.

Sono competenze non cognitive, come la capacità di gestione dello stress, l’empatia, il problem solving, la motivazione e la proattività, non sono quindi le abilità linguistiche, logico-matematiche, scientifiche e tecnologiche.

In andragogia sono considerate delle vere e proprie chiavi di volta, ed ecco perché sono divenute anche la mia base portante, sia in campo professionale che personale.

Nel prossimo laboratorio, facente parte del gruppo di eventi Creativity Camp, andremo ad esplorare in che modo l’arte dell’Origami, può attivare  e potenziare le Competenze Accessorie individuali e promuovere l’empowerment del gruppo.

In attesa dell’evento di settembre, immergiamoci un pochino nel mondo dell’origami e prima di lasciare la parola a chi, del campo, è in grado di illustrarne la storia, vi lascio riflettere su queste prime osservazioni molto interessanti:

  • Come tutte le tecniche creative manuali, l’origami apporta una modifica al tempo percepito e facilita l’arte della pazienza
  • Poiché richiede concentrazione e presenza, si può considerare uno strumento meditativo in grado di allontanare il pensiero razionale e fluidificare gli stati di stress
  • Favorisce un refresh della concentrazione e quindi ha una azione tonificante sulla memoria

Nei prossimi articoli, vedremo dove, come e quando è nata l’arte dell’origami, intanto però nell’attesa è simpatico ricordare quanti origami, non nominati tali, abbiamo fatto ai tempi dell’infanzia!