L’unica prevenzione per la salute della nostra mente è la prevenzione


Dobbiamo coltivare i nostri neuroni come facciamo con le nostre piante, dobbiamo lavorare sulla nostra riserva cognitiva, concimarla sempre con nuovi stimoli, potarla dalle relazioni infestanti.
Possediamo una riserva cognitiva cerebrale, che è strutturata sul nostro background culturale, di vita e il quotidiano stimolo; più il cervello è stimolato ad evolversi, più si mantiene in salute.

Esistono studi che dimostrano come, le persone che continuano a lavorare soprattutto su occupazioni gradevoli hanno una intrinseca resistenza a cadere vittime del decadimento mentale.
Molti agenti contribuiscono allo stato di salute della nostra mente; la qualità del sonno, l’alimentazione per bocca e quella mentale, lo stile di vita, le persone e gli ambienti che frequentiamo, gli amici, i nemici, la ruminazione mentale, e molto altro ancora.
Tutto contribuisce a supportare la capacità endogena di resilienza cerebrale e cognitiva e, attualmente, la soluzione è sempre e unicamente nella prevenzione.

Chi ha avuto a che fare con persone che hanno demenze ha paura e sa esattamente a cosa si va incontro. Chi non ha fatto esperienza diretta, non ne ha paura ma, inizia ad averla la prima volta che le incontra.
Per non avere paura, ci si prepara, come si impara a camminare per non cadere; così, se un giorno dovessimo incontrare delle difficoltà sul nostro percorso, sapremo proteggere la qualità della nostra vita e di chi abbiamo intorno.

Cosa possiamo fare
Poiché il decadimento cognitivo, si manifesta circa dieci anni dopo aver iniziato a costruire il suo danno neurale, lavorare in anticipo vuol dire allontanare il momento critico e mantenere il “mosto nella gabbia”.

Come
Fare degli esercizi, come andare dall’altra parte della città senza usare il navigatore, ma cercando di capire e ricordare la cartina a memoria.
Fare ogni tanto il numero dei nostri amici senza comporlo in modo automatico dal cellulare.
Cercare di memorizzare i compleanni e le date importanti almeno degli amici più cari, senza aspettare che ce lo dica Facebook.
Fare attività stimolanti, giochi di società in cui si incontrano persone e si fanno discorsi diversi, che stimolano la nostra parte cognitiva in modo non abituale…anche le escape room che oggi vanno tanto di moda, sono potenti energizzanti.                                            Iniziare attività creative manuali e concettuali….e tutto quanto ancora c’è di nuovo e alla nostra portata.
Tutto questo, ci aiuta a costruire una rete neurale molto forte e molto articolata, capace di fare fronte al problema del deterioramento cognitivo.

Infine, qualora ci dovessimo trovare difronte al mostro più tenuto di tutti, l’alzheimer, possiamo creare, per tempo, un ancoraggio di risposta positiva, non appena si manifestano i sintomi della malattia in noi o in un nostro caro.
Una musica, un ricordo, un luogo una parola, un’immagine; creare un diario di vita, con ricordi, foto, testimonianze di parenti e amici. Insomma, costruire “un’isola serena” dove sia facilitato trovare o dare rifugio.

Alla fine, come in principio, l’unica prevenzione per la salute della nostra mente, è la prevenzione, quindi senza indugio, frequentiamo laboratori, gruppi, ed eventi, che mantengano vitale la nostra mente.