
Cenni sulla patologia
Federigo Sicuteri, lo scopritore della Fibromialgia, individuò negli anni ’60 la figura della sindrome[1] dolorosa ora nota come Fibromialgia, anche chiamata sindrome di Atlante [2]. La denominò “Panalgesia” (pan=tutto, algesia=dolorabilità) e sottopose questa figura nosologica al Collegio della IASP (International Association for the Study of Pine), che riconobbe dignità di malattia a tale condizione, ma la ribattezzò col nome anglofono di “Fibromyalgia.
Federigo Sicuteri ne aveva già messo in luce l’origine con sperimentazioni sull’animale. Il meccanismo d’origine è stato definito come serotonergico[3] ed NMDA relato[4], [5], [6], [7], [8], [9].
Definizione
La fibromialgia è descritta come forma generalizzata di reumatismo extra-articolare non infiammatorio, ad origine incerta.
Non è una malattia autoimmune, anche se chi ne è affetto spesso presenta anche malattie infiammatorie croniche o autoimmuni; non si tratta di un disturbo psichico, anche se lo stress psicofisico e l’ansia possono incidere su di essa.
Tuttora alcuni specialisti la vedono come un insieme disparato di sintomi spesso trattati come psicologici, o come gli effetti fisici del disturbo da stress correlato o depressivo.
Eziologia[10]
La malattia potrebbe essere riconducibile a: attività lavorativa svolta dal soggetto debilitato, ad una familiarità genetica, a reazioni allergiche o ad un coinvolgimento del sistema immunitario, che hanno causato un tilt dei maggiori recettori neurologici. La reale eziologia è sconosciuta, ed è considerata perciò una sindrome reumatica non tipica.
Semeiotica[11]
Causa un aumento della tensione muscolare, specie durante l’utilizzo degli stessi muscoli, ed è caratterizzata da dolore muscolare e dei tessuti fibrosi (tendini e legamenti) di tipo cronico – diffuso, fluttuante e migrante – associato a rigidità, astenia (calo di forza con affaticabilità), insonnia o disturbi del sonno, alterazioni della sensibilità (come eccessiva percezione degli stimoli) e calo dei livelli di serotonina, con possibili disturbi d’ansia e depressivi in una percentuale dei pazienti.
Sono assenti evidenti segni di alterazioni ematiche, muscolari, neurologiche e radiografiche; non ci sono aspetti istopatologici sicuri (danni sui tessuti evidenziabili con esami al microscopio) caratteristici. Gli indici di infiammazione corporea risultano nella norma ma la percezione del dolore da parte del paziente, è moltiplicata.
Diagnosi
La fibromialgia viene diagnosticata mediante diagnosi clinica, per esclusione di altre patologie (diagnosi differenziale) e successiva palpazione dei tender points.
Ogni anno, la ricerca, conquista nuove scoperte, ma ancora chi ha avuto l’identità di paziente fibromialgico, si ritrova ad essere girato e rigirato, nel mulino del dubbio, senza riuscire ad avere risoluzione.
Cura
Non esiste una cura risolutiva per la fibromialgia, che nella maggior parte dei casi è una condizione cronica, anche se talvolta si può assistere a una remissione spontanea se diminuiscono i fattori di stress. Nonostante non sia possibile vincere la fibromialgia, è però possibile conviverci, alleviandone significativamente i sintomi.
A seconda della severità del disturbo può essere utile la combinazione di diversi approcci terapeutici, come per esempio:
- l’impiego di farmaci per gestire il dolore e per migliorare la qualità del sonno (antidolorifici e antidepressivi, antiepilettici e miorilassanti)
- esercizio fisico (soprattutto attività aerobiche e stretching per allungare i muscoli)
- tecniche di rilassamento per gestire lo stress (terapia cognitivo comportamentale, meditazione, tecniche di respirazione profonda)
Per la cura dei sintomi della fibromialgia è utile anche seguire un’alimentazione equilibrata e sana.
Riflessioni
Ora, non mi soffermerò su quanto non si è fatto, ma su quanto si può fare, nell’attesa che venga estratta la formula vincente, per debellare la FM.
Ho ascoltato e letto, molti sfoghi, dubbi, stati d’animo, ho sentito offrire solidarietà, bellissimo ma, sembra di osservare il grande esodo, di un popolo in marcia senza meta. Un popolo, che si sostiene ma, non sa cosa troverà alla fine della strada.
Ogni tanto qualcuno invita a raccolta gli altri e consiglia ciò che qualcuno gli ha detto, che un altro ha fatto, mentre l’amico ha sentito dire che un medico consiglia…
Tutto ciò, porta ad un senso di unione e tampona un pochino la solitudine, ma si può fare di più.
Nell’attesa della cura, i pazienti hanno una grande opportunità, scoprire il potenziale insito in ognuno.
Qualcuno, non crede sia fattibile, qualcuno lo sa e non lo fa, qualcuno lo ha fatto e ne è felice, e tutti insieme, possiamo lavorare al progetto, perché troppo tempo della vostra vita, non vada sprecato nel dolore e nel dubbio.
Conoscere per conoscersi e fare auto-prevenzione, è uno strumento di protezione e potenziamento di ogni cura, certamente senza presunzione di infallibilità, ma con un alto potenziale di efficacia.
Da quanto esistono salute e malattia?
Da quanto le vediamo separate?
Per quanto dovremmo attendere l’evoluzione verso l’unità?
Perché mai dovremmo unirle?!
Perché siamo sempre noi, in entrambi i casi,noi sotto forma di disfunzione biologica, mapur sempre noi, la nostra trinità: cervello- mente-corpo, ossia, corpo-pensiero-corpo, ossia, energia e materia, ossia, vita.
Esistono guarigioni straordinarie, perché ci sono volontà straordinarie, persone con un coraggio straordinario, disperazioni così profonde da fare miracoli.
Ma facciamo attenzione, non esistono persone straordinarie, straordinari si diventa, vuoi per difficoltà di vivere, vuoi per voglia di vivere, oppure, si impara. Si, si impara come raggiungere lo straordinario mondo che ognuno porta con sé.
Mai sentito parlare di risorse interne, resilienza biologica, capacitazione, auto-guarigione?
Li sai attuare?
Si? Molto bene allora sei in perfetta salute.
No? Ancora meglio, parti come si dice “a mani vuote”, così puoi diventarne un abilissima/o attuatore.
Le risorse interne, sono tutte quelle strutture che hai costruito con la tua esperienza di vita; sono qualità, talenti, sono strumenti che, non necessariamente sai di avere acquisito, ma che hai e che puoi usare per mirare come un laser, e raggiungere gli obiettivi, imparando a gestire perfettamente le tue energie psicofisiche.
Resilienza biologica e auto-guarigione, sono capacità umane intrinseche, che grazie all’allenamento e applicazione costante, ti permettono di fare piccoli miracoli quotidiani e grandi a lungo termine. Per condurti a questo potenziale, ci sono delle tecniche specifiche che ti guidano a risvegliare e ad usare al meglio, queste capacità.
La Capacitazione, dal termine inglese enablement, è la capacità di ogni persona, di scegliere, organizzare e attuare, quelle attività che ritiene utili o significative nel suo contesto, per favorire lo sviluppo delle competenze e dell’autonomia. La capacità non è un’entità data una volta per tutte, ma esiste un processo attraverso il quale, la capacità può essere acquisita o mantenuta o trasformata in azione. L’obiettivo della Capacitazione, è che la persona possa essere felice, di fare quello che fa, cosi come lo fa, nel contesto in cui si trova, gestendo al meglio tempi, risorse, aspirazioni.
Sitografia
https://www.auxologico.it/malattia/fibromialgia
[1] Con il termine sindrome si intende, in medicina, un insieme di sintomi e segni clinici che costituiscono le manifestazioni cliniche di una o diverse malattie, indipendentemente dall’eziologia che le contraddistingue.
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Atlante_(mitologia)
[3] Qualcosa che riguarda o è legato alla serotonina, un neurotrasmettitore che svolge un ruolo importante nel sistema nervoso centrale e periferico, influenzando umore, sonno, appetito, e molte altre funzioni
[4] Il recettore dell’N-metil-D-aspartato (o recettore NMDA o NMDAR) è sia un recettore dell’acido glutammico che un recettore ionotropico presente sulla membrana di cellule nervose. Gioca un ruolo essenziale nella plasticità sinaptica e nella consolidazione della memoria.
[5] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10637967
[6] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/725253
[7] https://web.archive.org/web/20160131060203/http://cep.sagepub.com/content/18/21_suppl/41.short
[8] https://books.google.it/books?id=EULaBwAAQBAJ&pg=PA352&lpg=PA352&dq=fibromyalgia+sicuteri&source=bl&ots=xOl5qAD8UP&sig=nOU2RHyqS3kjkeEJaO3LoUWUB90&hl=it&sa=X&ved=0CD8Q6AEwBWoVChMIju72oty9yAIVZHdyCh2b6g5M#v=onepage&q=fibromyalgia%20sicuteri&f=false
[9] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8906292
[10] Parte di una scienza che studia le cause di un fenomeno; part., in medicina, lo studio delle cause delle malattie
[11] Disciplina medica che si occupa del rilievo e della valutazione dei sintomi diagnostici
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