Come usare lo sbadiglio

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In veste di Health Coach, ho utilizzato il training dello sbadiglio in riabilitazione neurologica, in aggiunta ai Mental Training, quando ad esempio l’emiparesi del volto, ne indebolisce la muscolatura, inibendo l’apertura naturale degli occhi e della bocca, nonché la ricchezza dell’espressività. Il coachee, una volta apprese le modalità, ha potuto proseguire in autonomia le riabilitazioni con Mental Training più l’uso dello sbadiglio, ottenendo un miglioramento dei sintomi e un costante stato di rilassamento della muscolatura.

Inoltre, utilizzare con consapevolezza lo sbadiglio, è un modo ulteriore per focalizzare l’attenzione sulle nostre funzioni corporee, manifestazioni delle nostre strutture mentali.

Sbadigliare è universale, è una delle azioni più comuni e frequenti che facciamo nel corso della vita, ma è proprio in concomitanza di questo gesto innato, che per essere educati siamo mal-educati; quante volte ci è stato detto che sbadigliare è maleducazione? Quante volte abbiamo represso lo sbadiglio? In sintesi, siamo più portati a trattenerli che a farli.

Questa espressione del nostro sistema nervoso centrale, può essere utilizzata come un training rilassante e decontratturante, poichè per la sua esecuzione, mettiamo in funzione una enorme quantità di muscoli. Provare per credere, aprite più che potete la bocca, così come accade quando lo sbadiglio non è inibito dalla nostra educazione e constatate con le mani, fin dove si attivano i muscoli: dalla testa alla nuca posteriormente, alle clavicole lateralmente, ai pettorali anteriormente.

Questa momentanea iper-attivazione è un’ottima forma di stretching, da utilizzare come training, nella tranquillità della nostra casa.

Lo sbadiglio si compone di tre fasi:

  1. una lunga presa d’aria (ossigenazione)
  2. la bocca viene spalancata al massimo (stretching)
  3. viene emessa una rapida espirazione, accompagnata da uno stiramento (rilassamento)

Lo stiramento (che dura più di 6 secondi) provoca un aumento del flusso sanguigno nella regione muscolare coinvolta; in modo analogo, aprire la bocca e respirare a fondo, come appunto accade nello sbadiglio, apporta un afflusso di sangue alla testa, fornendo glucosio e ossigeno al cervello. Inoltre può succedere in grandi sbadigli, di “strizzare” gli occhi provocandone lacrimazione, quindi promuovendo una naturale lubrificazione naturale dell’occhio.

La scienza studia da sempre questo riflesso del nostro SNC; si sa che alcune strutture essenziali, associate con il riflesso dello sbadiglio, sono l’ipotalamo, la ghiandola pituitaria, e il tronco cerebrale. Alcuni scienziati hanno ipotizzato che le forti contrazioni dei muscoli della mascella durante gli sbadigli, possano stimolare la formazione reticolare (la “centrale” energetica dell’organismo, situata alla base della nuca).

Il corpo sbadiglia quando siamo assonnati, affamati, annoiati o in ansia, ma molti sono gli studi che avanzano ipotesi su funzioni e caratteristiche:

  • È contagioso: se vediamo una persona farlo in foto o, addirittura, pensiamo semplicemente all’atto
  • Chi ha tendenze psicopatiche e i bambini sotto i 4 anni, sono meno suscettibili al contagio da sbadiglio
  • Raffredda il cervello: per cause esterne (un clima troppo caldo o un termostato regolato troppo alto), interne (febbre, eccitazione, o esercizio fisico) o emotive (quando ci si scalda per la frustrazione, la rabbia o per dei pensieri tormentosi)
  • Il tempo impiegato da un mammifero per completare uno sbadiglio ha una stretta relazione con le dimensioni del suo cervello, con la quantità di neuroni nella sua corteccia e con lo spessore della sua materia grigia (1,5 secondi il topo, più di 6 secondi l’uomo).

Ma veniamo a come utilizzare questo strumento in dotazione ad ogni individuo.

Occorre un posto tranquillo dove nessuno vedendoci esordirà dicendo “eee che forno! Sei stanco?…Hai fame?”. Meglio un po’ di privaci per permetterci di godere a pieno dei suoi effetti.

Per creare lo sbadiglio, può bastare evocarne la sensazione, ma non per tutti è così immediato, allora un modo per stimolarlo, è premere con i polpastrelli dei pollici, sui piccoli incavi che si trovano sotto l’arco sopraccigliare, vicino all’attaccatura del naso. Una volta trovati i due punti, si esercita su di essi una leggera pressione e si inizia una serie di profonde e lente inspirazioni con il naso ed espirazioni con la bocca, come a pronunciare una A.

All’inizio allenatevi solo in questo, la pratica vi porterà velocemente al momento in cui si generano gli sbadigli. A questo punto lasciate che si espandano, lasciate che si “dilatino” in ogni direzione e se ne sentite la necessità, emettete anche suoni proprio come fanno i cani. Ecco, questo è il momento di lasciare che lo sbadiglio alleni la nostra mascella, noi dobbiamo solo lasciarlo fare, senza inibirlo in alcun modo.

Portate attenzione a quanto succede nella muscolatura alta del tronco, alla vista, all’udito. Osservare queste sensazioni, vi abilita sensorialmente ad esplorazioni future più approfondite, in campi più elevati.

Buon lavoro dal vostro Health Coach