3 Sistema Nervoso & Potenziamento Mentale

Mental Training, nuovi percorsi di cura

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Una considerazione comune a tutti i sensi, prevede per ciascuno di essi, almeno tre distinti momenti fenomenologici: l’oggetto materiale iniziale (soggetto), la trasmissione dell’informazione (trainer), ed infine la ricezione da parte degli organi di senso (risposta). Gli organi stessi, a loro volta, prevedono un meccanismo di trasduzione del segnale della natura più variabile (es. da descrizioni verbali, all’evocazione di uno stato d’animo o alla rievocazione di un sapore), in un segnale di tipo nervoso, gestibile poi come tale in sede neuronale e quindi cerebrale.

E’ qui che va ad agire il Mental Training, sul sistema nervoso, modificando la percezione del mondo dentro e fuori la persona, al fine di promuovere uno stato di benessere, duraturo e replicabile, in base alle variazioni dell Sistema Nervoso Autonomo o Vegetativo (SNA).

Come descritto in neurofisiologia, il SNA si suddivide in Sistema Nervoso Simpatico (SNS) o Ortosimpatico e Sistema Nervoso Parasimpatico (SNP). Il primo regola le note reazioni di “attacco o fuga”, aumentando il ritmo cardiaco e respiratorio ed ha funzione eccitante; è presente in maniera predominante in tutte le forme di stress, ma in questa sede l’interesse verte sul secondo, il sistema Parasimpatico.

Le fibre nervose efferenti che partano dal tronco encefalico, innervano vari organi determinando la regolazione di numerose funzioni neurovegetative, in risposta a stimoli ricevuti. Il sistema Parasimpatico con azione antagonista a quella del sistema Ortosimpatico, che prende parte alla risposta somatica in situazioni di stress, tende a conservare le risorse dell’organismo e a ristabilire l’omeostasi, rallentando la frequenza cardiaca e diminuendo la forza di contrazione del cuore; di conseguenza si riduce il quantitativo di sangue pompato, regolando la pressione arteriosa e calmando il respiro. Attraverso il passaggio di stato dal SNS al SNP., avvengono così una serie di modificazioni fisiologiche che promuovono il rilassamento; questi cambiamenti sono fertili terreni di salute, su cui il Mental Trainer, guida la persona a disseminare nuovi percorsi, nuovi punti di vista.

Quanto sopra esposto, è solo un accenno all’argomento ben più ampiamente descritto, nei testi di neurofisiologia e negli studi scientifici, ma è quanto basta per sottolineare come le emozioni sono fisiologicamente e chimicamente fonti di modificazioni nel corpo; strumento con il quale l’uomo percepisce il mondo attraverso una somma di esperienze. Queste esperienze, filtrate dai vari apparati sensoriali e cognitivi, fanno sì che il M.T., mediante le visualizzazioni guidate, divenga un mezzo per guidare la persona a riorganizzare e costruire una realtà semplificata, più congeniale alla propria condizione.

Rilassamento

Un effetto visibile del rilassamento profondo generato dal training, è osservabile nel riflesso pupillare, questo dovrebbe essere l’effetto visibile alla fine di ogni training:

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Imparare a rilassarsi è una grande opportunità per ogni individuo, che non vuol dire correre per tre isolati o fare venti vasche in piscina, vuol dire proprio, rilassare i muscoli e i nervi assieme ai pensieri, dal lat. relaxare, laxare «allargare, allentare»; lasciare e lassare, allentare, distendere, far diminuire la tensione. Questo processo di rilassamento “terapeutico” è facilmente raggiungere tramite il M.T. e quando la persona sarà divenuta autonoma nell’auto-trattamento, avrà appreso come gestire al meglio la risorsa più importante che possiede: la mente.