
Avete mai sentito parlare di Kundalini?
Se ne parla da anni e da anni si continua ad utilizzare nella cultura occidentale, per il lavoro con i gruppi di crescita personale.
Kundalini è un vecchio termine e un’antica legge, delle culture orientali. Essa dice che in ogni essere umano giace il serpente dormiente, energia vitale che giace arrotolata alla base della spina dorsale.
Gli antichi insegnamenti dicono anche che quando il serpente viene destato accadono cose davvero straordinarie. Questa energia latente, si trova alla base della colonna vertebrale, la quale permette che l’informazione elettromagnetica, dai sistemi nervosi, venga trasmessa all’intero corpo, tramite le vie afferenti ed efferenti.
Così la spina dorsale e questa energia sono “intrecciate” in questa particolare via, la via che partendo dalla base della spina dorsale sale fino alla parte anteriore di ciò che è chiamato il luogo silenzioso, nella corteccia cerebrale. Questo percorso è definito il “viaggio”. E’ il viaggio dell’inside, o per meglio dire il viaggio verso il risveglio della consapevolezza, che avviene quando il serpente si sveglia e comincia a dividersi e a danzare attorno alla spina dorsale, cioè quando cominciamo realmente a mettere radici nella nostra vita.

Le TAS Tecniche di Abilitazione Sensoriale
e la Kundalini
Senza alcuna promessa di illuminazione istantanea, le TAS aprono invece la strada ad un percorso di crescita impegnato e profondo, senza un termine temporale prestabilito, ma strutturato sugli obiettivi e le risorse individuali.
La Crescita è un processo, non una meta
A livello mentale e spirituale, le TAS hanno il preciso scopo attraverso il respiro e la “presenza”, di raggiungere la consapevolezza di ciò che si è nell’istante della sperimentazione, distanti dal rimuginio mentale, rilassati, appagati, potenziati. Quanto si riuscirà a portare fuori, nella vita quotidiana, dipende dall’impegno, dalla determinazion, dalla fiducia, che sarà impiegato nella pratica delle tecniche.
Riflessione sul tema
Il caduceo simbolo della antica e moderna medicina, che tanto somiglia alla kundalini.
La verga richiama la spina dorsale e la sfera in cima rappresenta il cervello. I due serpenti salgono a spirale attorno alla verga, complementari l’uno all’altro (sono le energie Yang e Yin), ed in cima sono l’uno di fronte all’altro.
Non è un caso che il caduceo in campo medico rappresenti la corretta salute. Elevare questa energia facendola circolare attorno alla spina dorsale e permetterle di risalire fino alla testa, è un piacevole modo di promuovere la salute.
Curiosità: religione e filosofia
La ghiandola pineale, per la sua posizione
centrale, per l’aspetto calcifico e il disegno creato al taglio anatomico, è sempre stata oggetto di concetti mistici. Anticamente era chiamata il “terzo occhio” e le venivano attribuiti poteri mistici. Per la medicina orientale, le informazioni ricevute dai campi di energia sottile attraverso la ghiandola pineale sono decodificate e trasmesse lungo la colonna vertebrale. L’informazione viaggia ad altre parti del corpo attraverso canali di energia, campi bioelettrici, fibre nervose e sistemi di circolazione.
(*) TALAMO
E’ un’importantissima zona dove sostano, vengono smistati e integrati tutti gli impulsi, che provengono dagli organi sensoriali, in viaggio verso la corteccia. Regola la componente motoria e la regolazione del tono muscolare.
(**) GHIANDOLA PINEALE
La ghiandola pineale o epifisi è una ghiandola endocrina delle dimensioni di una nocciola. Le sue cellule, i “pinealociti” producono l’ormone melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, reagendo al buio o alla poca luce.
La ghiandola pineale secerne melatonina solo di notte: poco dopo la comparsa dell’oscurità, le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. Da questo si deduce la necessità di avere un sonno tranquillo, per dare modo a questo ormone di lavorare al meglio. L’esposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. In questo senso l’epifisi sembra rappresentare uno dei principali responsabili delle variazioni ritmiche dell’attività sessuale, sia giornaliere che stagionali (soprattutto negli animali).
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