31 maggio, giornata del sollievo: Terapia Occupazionale nelle cure palliative

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di Alessandra Palieri

Premessa sulle Cure Palliative:

  • comprendono il trattamento e il sostegno di persone affette da malattie inguaribili, potenzialmente letali e/o croniche progressive. Sono incluse nella pianificazione del trattamento, ma la loro azione si concentra sul periodo in cui la cura della malattia non è più ritenuta possibile e non costituisce più l’obiettivo primario. Ai pazienti è garantita fino alla morte una qualità di vita ottimale in rapporto alla loro situazione e le persone di riferimento vicine al paziente sono sostenute in modo adeguato.
  • prevengono sofferenze e complicazioni. Esse comprendono trattamenti medici, interventi infermieristici e sostegno psichico, sociale e spirituale. Le cure palliative devono rispondere in modo esaustivo ai bisogni dei pazienti. Sintomi e sofferenze devono essere possibilmente anticipati e alleviati.
  • sono somministrate, nel limite del possibile, nel luogo scelto dalla persona malata o in procinto di morire. La rete delle strutture di assistenza garantisce la continuità del trattamento e del sostegno. È necessario prevedere e integrare precocemente le possibilità delle cure palliative, come complemento delle misure curative e riabilitative. Tuttavia, non va dimenticato che la loro azione si concentra sul periodo in cui la cura della malattia non è più ritenuta possibile e non costituisce più l’obiettivo primario.

A cosa servono le Cure Palliative:

  • leniscono dolori e altri disturbi opprimenti
  • sostengono il paziente nel restare attivo il più a lungo possibile
  • integrano aspetti psicologici e spirituali
  • affermano la vita e considerano la morte un processo normale
  • non vogliono né accelerare né ritardare la morte
  • sostengono i familiari nell’elaborazione della malattia del paziente e del proprio lutto
  • consistono in un lavoro di gruppo per rispondere al meglio alle esigenze dei pazienti e dei loro famigliari
  • possono essere applicate precocemente nella malattia, in combinazione con le misure che tendono a prolungare la vita, come per esempio la chemio terapia e la radioterapia. Comprendono anche la ricerca necessaria per capire e trattare al meglio i disturbi o le complicazioni cliniche

Dopo quando premesso, possiamo ora comprendere come la Terapia Occupazionale è importante per recuperare e mantenere le abilità che garantiscono l’autonomia della Persona nella vita quotidiana.

Fare, azione principale nella T.O., aiuta a costruire e rafforzare il senso di utilità e capacità creativa, fondamentali per mantenere il senso di vivere, anche in fase terminale.

Le attività di T.O., coinvolgono la Persona sia sotto l’aspetto soggettivo (emozionale e psicologico) che oggettivo (fisicamente osservabile), promuovendo, Partecipazione, Motivazione, Integrazione; colui che fa, percepisce una migliore qualità della vita, e riesce a bilanciare il peso della sofferenza, senza farsi sopraffare dalla paura, perché mentalmente impegnato in attività.

Dal momento della nascita, ogni giorno è scandito dalla sequenza di attività, ecco che Fare, è quella cosa che fa sentire viva la vita e la voglia di viverla; influenza e coinvolge l’intera salute nei suoi livelli #biopsicosociale, rendendo possibile l’equilibrio dell’individuo.

In fine, è fondamentale sottolineare che le attività strutturate con la T.O., promuovono l’Adattamento ad ogni fase della vita, e aumentare la stima di sé, consentendo una percezione della vita nel modo più significativo possibile, anche in stato di grande sofferenza.


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