1 – Coach T.O. Coach…un Terapista Occupazionale come Coach della comunicazione

Kelly diceva che noi siamo psicologicamente condizionati da ciò che pensiamo di noi stessi e da come percepiamo e ci relazioniamo.

L’essere umano è il risultato dell’interazione tra Persona, Ambiente, Occupazione.

Questo è l’assunto fondamentale alla base dei modelli utilizzati in Terapia Occupazionale, disciplina medica della Prevenzione e della Riabilitazione.

 L’ambiente è parte integrante di noi e ci condiziona ancor prima di nascere. In esso ci sono i rapporti interpersonali con il mondo e le persone, non esiste vita senza relazione con l’ambiente, non esiste ambiente senza interscambio comunicativo.

In ogni disciplina medica, la comunicazione è la base, la porta di accesso per ogni cura, passando dalla comunicazione interna e poi a quella tra due o più persone.

Ma quando ci viene insegnato come comunicare internamente, in modo utile e costruttivo?

Si impara prima come manipolare la comunicazione con la mamma: neonato

Poi si impara a manipolare la comunicazione con la maestra: bambino

Poi si impara come manipolare la comunicazione per essere accettati in società

Ma quando si impara a manipolare la comunicazione con se stessi?

Manipolare, un termine antico e oggi trasformato al negativo fino a divenire difetto, ma sempre rimane, lo strumento che più utilizziamo nella nostra vita.

Prendiamo i mestieri, l’artigiano manipola la creta, crea arte, se lo fa il panettiere crea il pane, se lo fanno il parrucchiere o il truccatore creano styling, se lo fa il terapista dona salute, se lo fa la pubblicità noi acquistiamo ma, se lo si dice a una persona, ella si offende.

Essere manipolatori è preso come un insulto se collocato alla personalità, perché abbiamo un vizio di forma sul termine, che in origine voleva dire altro: Etimologia da manipolo, con probabile influsso di mano. … Non ci stupiamo a leggere che il termine ‘manipolo’ ci parla di una manciata: è una voce dotta recuperata dal latino manipulus, un composto di manus e del tema del verbo ricostruito (cioè con tutta probabilità esistito ma non attestato) plère ‘riempire’ (da unaparolaalgiorno)

Io, che vi sto scrivendo, vi sto manipolando, infondendo le miei idee nella lettura che passerà dagli occhi alla mente in pochissimi secondi.

Vi sto forse nuocendo?

No, sto comunicando per far riflettere il lettore, manipolando il mio scrivere affinché non sia maleducato e offensivo, dannoso o pericoloso, sto manipolando la mia comunicazione perché sia efficace.

Credo di aver passato il primo concetto, la manipolazione è come una forchetta, ti nutre ma se usata male ti può ferire.

La comunicazione è un manipolo di informazioni offerte con accuratezza, il secondo punto.

Ma cosa centra la manipolazione con la domanda rimasta sospesa?… quando ci viene insegnato come comunicare internamente, in modo utile e costruttivo?

Non ci viene mai insegnato, finchè un problema ci conduce a farci domande esistenziali, allora solo allora ci iniziamo a guardare dentro e in casi complessi, ad andare dallo psicologo.

Fino a quel momento abbiamo intrecciato pensieri, manipolando le spinte viscerali, manipolando le scelte magari per conciliare in favore di altri, manipolando e contrattando con le nostre necessità profonde.

Noi stessi, siamo i primi manipolatori di noi stessi.

Quindi?

È utile iniziare a dialogare inter nos, con sincerità, ascoltando qualsiasi pensiero, accettando ogni lato anche cattivo, volgare, pesante, maldestro, non sottovalutiamo il dare attenzione ai nostri mostri mentali, è un principio della fisica, un granello…diventa perla o valanga…così anche nella mente un pensiero ad alto impatto emotivo, può essere una perla o una valanga.

(Segue)