Burnout
Sindrome post traumatica da stress
Sindrome della capanna
Ora, abbiamo anche il languishing, termine coniato dal sociologo americano Corey Keyes.
Quello stato in cui non si è in burnout, non si è in depressione, non è finita la speranza ma, si sta come quando va via la corrente e si attiva il generatore di emergenza.
Si mette il pilota automatico, mentre si cerca di capire il guasto nella rotta, si vive un po’ senza gioia, senza meta sicura. Si sente come un rumore di fondo che non smette mai…si languisce.
[…]Il languore è un senso di stagnazione e vuoto. È come se stessi arrancando attraverso i tuoi giorni, guardando la tua vita attraverso un parabrezza nebbioso. E potrebbe essere l’emozione dominante del 2021…[…] Parte del pericolo è che quando stai languendo, potresti non notare l’attenuazione della gioia o la diminuzione della pulsione. Non ti accorgi di scivolare lentamente nella solitudine; sei indifferente alla tua indifferenza. Quando non riesci a vedere la tua sofferenza, non cerchi aiuto e nemmeno fai molto per aiutare te stesso. Anche se non stai languendo, probabilmente conosci persone che lo sono. Capirlo meglio può aiutarti ad aiutarli[…] (Adam Grant, psicologo alla University of Pennsylvania)
Mentre la scienza studia come salvarci il corpo dal Covid, e i medici lavorano per trattare e curare i sintomi fisici, c’è bisogno di inoculare oltre il vaccino, un antidoto al veleno della paralisi da languore, un antidoto di risveglio che alleggerisca il peso di questo tempo sospeso.
Quello che è accaduto ci ha colpito tutti, impreparati, inaspettatamente colti di sorpresa.
Ma oggi, mentre la paura e il dolore intensi iniziano a scolorire, possiamo tornare ad assumere dosi giornaliere di antidoto…pensare in modo nuovo alla vita, non come la pensavamo prima, ne meglio ne peggio, solo molto diversa.
Dobbiamo parlare con la nostra mente e avvisarla che può fare ritorno e revocare l’ordine ai soldati dell’attacco o fuga, attivare la catena della resilienza…
Tutti siamo chiamati, in nome di un disegno più grande, che a breve comparirà oltre la nebbia…come doveva essere stato bello vedere terra dopo mesi di mare aperto in balia delle tempeste…
Gli eroi sono tali e ammirati, perché sono esempi di come si supera la lotta per la vita, da loro prendiamo esempio e conforto e nell’eroe che vive in ognuno di noi, deve nascere la nuova era.
In ogni mano che si aprirà, ci sarà un granello di sabbia per costruire il nuovo mondo…che bella scena…come alla fine dei film in cui i superstiti svettano sullo sfondo della città distrutta e guardano il sole nascere ancora…
Beh, le nostre città sono per fortuna ancora perfettamente integre, dobbiamo solo guardare avanti e pensare di non pensare come pensavamo prima.
Abbiamo l’opportunità di salire a bordo del potere insito nella mente umana e farci guidare oltre…in avanti…con occhi e piedi nuovi.
Cosa possiamo fare al riguardo?
Un concetto ricco di sfaccettature, si chiama flow, fluire può essere un antidoto al languore. Il flusso è quell’indefinibile stato di assorbimento in una azione significativa o un legame momentaneo, dove il senso del tempo, del luogo e del sé si dissolve…con la mente si raggiunge senza alcun problema…basta lasciarsi rapire dall’azione…fare per essere…
Fare cose in modo diverso…
Fare cose nuove anche solo cambiando colore preferito…
Contare quante cose belle ci vengono in mente, nei minuti che ci mette la moka a estrarre il suo nero profumo…
Contare il numero delle onde sulla riva del mare…
Guardare il disegno che fa la sabbia bagnata se la lasci gocciare tra le dita…come da bambini…
Disegnare senza soggetto…
Come bambini, guardare cose, come fosse la prima volta…
L’attenzione frammentata è nemica dell’impegno e dell’eccellenza… riprenditela…immergiti in una azione per alcuni minuti come se non esistesse altro al mondo.
Conta immaginando di scrivere serie di numeri su una lavagna…man mano aggiungi sfalsate nuove serie sotto la prima riga…
123456789……
123456789…..
123456789….
Fai esercizi ed entra nel flusso anche solo per pochi minuti, purché tu sia totalmente in quel momento.
Concediti tempo senza interruzioni, avvisa amici e parenti che spegnerai il telefono e il pc per un giorno, così che non si preoccupino e tu possa resettare le tue mani dai gesti scontati.
Bisogna ristabilire dei limiti…anni una società di software Fortune 500, ha fatto un esperimento: nessuna interruzione martedì, giovedì e venerdì prima di mezzogiorno. Quando gli ingegneri gestivano la pausa da soli, il 47% aveva una produttività superiore alla media, ma quando l’azienda ha stabilito il momento di pausa come politica ufficiale, il 65% ha raggiunto una produttività superiore alla media.
La lezione di questo semplice esperimento è che trattare il tempo in blocchi concentrati e separati, è altamente produttivo e salutare.
Fare meglio non è solo un’azione di volontà ma abilità di concentrazione.
Eliminando le distrazioni costanti, si riprende la libertà di concentrarsi.
Possiamo allenare questa qualità, nelle attività che catturano la nostra piena attenzione e farlo però con consapevolezza.
La pandemia è stata una grande perdita di successi personali, per trascendere questo senso diffuso di sconfitta, si può iniziare con piccole vittorie, come fare piccole Challenge di fotografia, una ricerca di oggetti strani in casa, leggere al contrario, contare chi arriva per ultimo mangiando un hamburger…sfidarti in cose divertenti e leggere…metti in moto la leggerezza…una sfida che estende le tue capacità e accresce la tua determinazione…un piccolo trionfo premiato tra amici…
Ritornare al centro di se stessi, a volte è un piccolo passo per riscoprire un po’ dell’energia e dell’entusiasmo che si sono affievoliti in tutti questi mesi.
Il languore non è nelle nostre teste, è nelle circostanze, modificarle e astenersi da seguire il flusso dell’infodemia, è sano e giusto.
Mentre ci dirigiamo insieme verso una realtà post-pandemia, dobbiamo rivedere il nostro modo di pensare alla salute, è molto più nella mente che nel corpo, lo ha capito bene chi, per fortuna, non ha preso il virus fisico ma è ancora infetta da quello mentale.
Presto guarderemo il calendario a ritroso e ci sentiremo tutti più forti e figli di questa nuova epoca umana.

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