Obiettivi e Strategie del Mental Training

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  • Sviluppare abilità di percezione corporea per partecipare attivamente al potenziamento/velocizzazione della riabilitazione
  • Apprendere autocontrollo del corpo
  • Gestione del dolore (auto-training)
  • Autonomia Emotiva
  • Migliorare la qualità del sonno
  • Acquisire fiducia nelle proprie abilità (resilienza)
  • Gestire ansia e stress (tramite la respirazione)
  • Fiducia nella guarigione e nelle cure
  • Costruire “Life goals” motivanti, a breve medio e lungo termine
  • Migliorare la qualità di vita
  • Alleggerire il carico assistenziale del caregiver (ove richiesto)

Il processo di cambiamento si sviluppa lungo 3 direttrici:

  1. Riconoscerelo stato presente
  2. Individuarele risorse adeguate
  3. Raggiungerelo stato desiderato

Il Mental Trainer istruirà la persona a:

  1. Arricchire la sua “mappa del territorio”, soprattutto riguardo all’abolizione di limiti dovuti a schemi controproducenti
  2. Accedere a tutte le risorse sensoriali
  3. Aumentare la flessibilità nelle risposte agli stress ambientali
  4. Ottimizzare le performance occupazionali

Il M. T. è stato elaborato calcando la strada tracciata dal Dott. Milton Erickson, che sviluppa un intervento strategico, perfettamente sovrapponibile alla filosofia e alla pratica dell’Ergoterapia, quale formazione accademica ideale alla base del M. Tr..

Eccone i punti salienti:

  • In un qualsiasi dato momento, la scelta che la persona compie è quella per lei migliore
  • La spiegazione, la teoria o la metafora cui si ricorre per dire qualcosa su una persona non esauriscono la totalità della persona
  • Rispettare tutti i messaggi del cliente
  • Insegnate a scegliere, non cercare mai di limitare la scelta
  • Le risorse di cui il cliente ha bisogno risiedono nella sua storia personale
  • Andare incontro al cliente all’interno del suo modello del mondo
  • La persona agisce secondo la propria mappa interna, e non secondo la propria esperienza sensoriale
  • L’elemento più forte di un sistema è la persona che dispone della maggiore flessibilità o possibilità di scelta
  • Non è possibile non comunicare
  • Se una cosa è troppo difficile, suddividerla in pezzi

Il M.T. si propone di divenire una tecnica integrativa che utilizza il rilassamento, la focalizzazione dell’attenzione, le visualizzazioni guidate, tecniche di respirazione consapevole.

Il rilassamento produce una modificazione di stato nel sistema nervoso, che a sua volta genera un cambiamento, che permette al sistema, di contrastare lo stress e gestire ottimamente gli stressor che lo generano.

Le neuroscienze mediante opportune indagini strumentali, hanno già dimostrato che nel rilassamento, la frequenza delle onde cerebrali, scende ad un livello in cui la partecipazione delle risorse mentali creative/costruttive, ha un positivo impatto fisiologico sul soggetto, riuscendo ad influire sulle condizioni fisiche e di riflesso anche sull’umore.

Nel M.T si guida il paziente nella percezione del proprio corpo, avvalendosi della sua immaginazione, permettendo così l’instaurarsi di una nuova sensibilità; questo sviluppa una partecipazione attiva del soggetto che riesce ad influire sulle proprie condizioni fisiche, grazie al manifestarsi di fenomeni evidenti, come ad esempio, sentir rallentare il battito cardiaco o sparire una contrazione muscolare, o ancora, muovere un braccio con ipertono senza l’attivazione dei movimenti muscolari involontari (cloni).

Con questo approccio, si crea una relazione altamente empatica, tra terapeuta e paziente/gruppo, che permette di sperimentare una nuova modalità di apprendimento e riabilitazione.

La prima fase è allenamento, la seconda fase è apprendimento dell’auto-training, grazie al quale la persona riesce a ricreare quel determinato stato di rilassamento, finalizzandolo al raggiungimento dello stato desiderato; la persona diviene autonoma nella gestione del training.