Vorrei condurvi ad approfondire la riflessione sull’umore nero…
La medicina ippocratica, attribuiva all’atrabile (umore nero, malinconico) la responsabilità di stati d’animo (melanconia ipocondria), ipotizzando che la sua prevalenza in una persona sugli altri tre umori (sangue, bile gialla e flegma), avrebbe determinato il temperamento malinconico, detto anche «saturnino» perché governato da Saturno, apportatore di mestizia, introversione e riflessività.
Secondo Ippocrate, la bile nera, era un liquido prodotto dalla milza e un eccesso di esso, era in grado di alterare l’equilibrio armonico dei quattro umori presenti nell’organismo; questo fluido era ritenuto responsabile delle malattie croniche e degenerative. Secondo l’antica medicina, i rimedi consistevano in una modifica del contesto ambientale e soprattutto dell’alimentazione, introducendo cibi caldi e umidi che riequilibrassero l’umore freddo e secco, per controbilanciare il temperamento melanconico.
Tra i quattro umori di Ippocrate, la bile nera è quella che meno di tutti trova un corrispettivo fisico, gli umori infatti erano considerati qualità, molto vicini a espressioni spirituali dell’essere.
Tuttavia, la terra, principio dominatore della bile nera, era associato a:
- sistema scheletrico
- cartilagini
- tessuti mineralizzati (tessuti biologici dentina, smalto, cemento)
Andando avanti nei secoli…Rudolf Steiner nella medicina antroposofica, considera la milza un organo spirituale, il più arcaico fra tutti; nella sua visione cosmogonica, essa è considerata un residuo dell’era cosmica, da cui si è originato il mondo, denominata «antico Saturno»…
Molto interessante anche come Steiner considera la milza un organo in grado di evidenziare l’Io superiore, destinato a diventare il nuovo Sole in cui si evolverà la Terra in un lontanissimo futuro.
Da notare anche come, nella medicina tradizionale cinese, la milza assieme al pancreas anch’esso organo del ricambio, sono entrambi organi analogamente assegnati fra i cinque elementi, alla terra (土), archetipo centrale governato da Saturno; la milza ha il compito di assimilare e rimuginare tutto quanto viene assorbito dall’esterno, generando energia (Qi) e sangue, ma in caso di disfunzioni diventa sede delle preoccupazioni, causando deperimento e ipotrofia (riduzione del volume di un organo o tessuto).
Essendo responsabile di produrre globuli bianchi, ripulire il sangue dai globuli rossi invecchiati e controllare la presenza di agenti patogeni e particelle estranee, partecipa alle difese immunitarie; la sua salute è quindi di vitale importanza, non è solo l’organo che ci fa male se corriamo troppo…
La malinconia generata dalla milza esprime dunque chiusura in se stessi, spingendo a isolarsi, ma al contempo contiene una potenzialità, il seme di una saggezza profonda, di una genialità…in alchimia, un piombo da tramutare in oro, una nigredo che prelude all’albedo.
Poiché associata a Saturno, per le sue proprietà fredde e secche, anche il grande filosofo Marsilio Ficino, descriveva la malinconia come capace di raffinare le specificità dell’individuo.
Infine, la bile nera si manifesta maggiormente nell’età matura, nelle stagioni di poca luce, autunno e inverno, di sera, e sotto lo stimolo dei colori neri e scuri.
Eccoci dunque alla conclusione di queste disquisizioni sul tema della malinconia, mettendo sul tavolo le parole chiave contenute nella conoscenza di secoli e secoli di medicina incentrata sull’uomo e sulla sua crescita spirituale, possiamo vedere che alla fine di tutto, la malinconia è un potenziale che diviene dannoso solo se inutilizzato; non va assolutamente considerata uno spreco di tempo vitale come affermato dalla paziente X, ma una opportunità di introspezione per coltivare il seme in essa contenuto, l’evoluzione dell’individuo.

Lascia un commento