4. Strumenti potenti per una salute al top: linguaggio del proprio corpo

4o articolo per continuare ad esplorare, le basi dei seguenti argomenti, anche strumento terapeutico del Terapista Occupazionale specializzato in medicina complementare:

  • Mental training
  • PNL
  • Metafore
  • Linguaggio del proprio corpo
  • Antiche metodiche e Aspetto spirituale

Linguaggio del proprio corpo

Contrariamente all’apparenza esterna, il corpo è un elemento mobile, che risponde istantaneamente agli input esterni, fluttuando tra stati emotivi, sensoriali, fisiologici.

Sotto la superficie esterna del nostro corpo, c’è un mondo affascinante.

Basta pensare al solo processo dell’ossigenazione del sangue per stupirsi; un processo velocissimo, indispensabile, autonomo sì ma solo in parte, come vedremo poi.

Un elemento invisibile e intangibile come l’aria, una volta che entra dal naso, è in grado di modificare il volume del nostro torace e lì, i polmoni la trasformano in vita.

In frazioni di secondo, il corpo la trasforma da ossigeno a anidride carbonica.

E mentre ciò accade, l’ossigeno viene trasportato ad ogni cellula.

Con estrema precisione, l’apparato polmonare mantiene in vita ogni nostra funzione, dall’attività cerebrale a quella motoria.

Poi accade tutto il resto, nella perfetta orchestra delle funzioni fisiologiche.

Tutto ciò accade in un battito di ciglia.

Non è magnifico? Non è eccezionale quello che sappiamo fare senza saperlo fare?

Assolutamente lo è e lo è altrettanto il dato di fatto che, possiamo utilizzare volontariamente questo strumento respiratorio, per cambiare la fisiologia del nostro corpo, vedremo a breve come.

Quale lingua parla il mio corpo? È la prima domanda che puoi porti.

Sono in grado di capire perché il ritmo cardiaco aumenta senza motivo?

So percepire l’arrivo di un mal di pancia?

So percepire se i muscoli del famoso trapezio si stanno irrigidendo?

So capire dove origina il dolore che sento?

So capire perché improvvisamente la mia temperatura diminuisce, senza alterazioni di quella esterna a me?

So sentire se un cibo non è gradito dal mio apparato digerente?

Potremmo continuare a lungo con queste domande, ma queste sono già molte, vediamo di dare qualche risposta.

Tutto quanto è nelle domande sopra, fa parte dei segnali che il corpo ci invia, per velocizzare la comprensione, oggi ci soffermiamo sulla prima e la seconda domanda.

Quale lingua parla il mio corpo?

È d’obbligo rispondere con un’altra domanda: la ascolto o la ignoro?

Se la ascolto inizio avvantaggiato, se la ignoro, devo iniziare ad ascoltarla in modo attivo e consapevole.

Ma cosa devo ascoltare? Facciamo una piccola scheda:

  • Conosco l’anatomia dei miei organi interni?
  • Piccoli e leggeri doloretti: dove e da quando li ho iniziati a sentire
  • Ritmo cardiaco: se è stabile o ballerino
  • Temperatura: se stabile, sempre bassa, sempre alta, differente nei vari distretti corporei
  • Odore: come cambia se mi emoziono, se sono felice, se sono triste, secondo l’ambiente in cui sono
  • Gusto: l’alito in tutte le sfumature dal risveglio alla sera, a digiuno e dopo i pasti, sento tutti i sapori? Che gusto di base ha la mia bocca lontano dai pasti?
  • Volume del mio addome: quanto si gonfia dopo i pasti, se la mattina è acciuga e la sera pesce palla
  • Respiro: di petto, di pancia, lento, veloce, poco o giusto
  • Mobilità articolare: flessibile, se rigida dove e da quando
  • Muscolatura: elastica, rigida, se dolorante dove, quando fa male, da quanto fa male
  • Circolazione: le estremità sono (tendenzialmente) calde, fredde, doloranti, ho le gambe gonfie?
  • Cranio: sento pesantezza, compressione, se dolore quando compare
  • Volto:
    • Fronte: corrugata o tesa
    • Occhi: colore della cornea, dilatazione pupille quando cambia, gonfiore superiore, gonfiore inferiore, sensibilità, tendenza a socchiuderli
    • Naso: muscolatura laterale rilassata o tesa, sensibilità per gli odori e quali, prurito interno o esterno
    • Labbra: tese, rilassate
    • Lingua: colore, posizione sempre tesa al palato o rilassata, segni laterali, spacchi sulla superficie
    • Interno guance: lisce, segni orizzontali o mordicchiate laterali
    • Palato: liscio, forellato
    • Denti: bianchi, giallini, sani, cariati, fragili, sensibili
    • Gengive: rosse, rosate, ritirate
    • Rughe: dove e come sono distribuite
  • Muscoli della mascella: (tendenzialmente) tesi, distesi, simmetricamente efficienti o meno

Penso che basti per ora! Moltissimi i compiti a casa ma indispensabili; potete esercitarvi un punto alla volta, nell’ordine che preferite. Vi consiglio di utilizzare un quaderno dedicato, possiamo chiamarlo “il diario di me”, per aggiornare sensazioni, consapevolezze e quant’altro crediate opportuno annotare.

Torneremo sull’argomento linguaggio del corpo, con un articolo dedicato all’utilizzo del respiro, per la gestione delle funzioni fisiologiche.

Note: testo dell’autrice, immagine creata con AI