5.Strumenti potenti per una salute al top: antiche metodiche e aspetto spirituale

5o articolo per continuare ad esplorare, le basi dei seguenti argomenti, anche strumento terapeutico del Terapista Occupazionale specializzato in medicina complementare:

  • Mental training
  • PNL
  • Metafore
  • Linguaggio del proprio corpo
  • Antiche metodiche e Aspetto spirituale

Già nel 130 a.C. i padri della medicina Ippocrate e Galeno, esortavano a tener conto della globalità mente-corpo, per la quale usavano prescrivere attività varie, secondo la filosofia che “Il lavoro è il migliore medico naturale ed è essenziale per la felicità umana” e si declamava  Guai a quel medico, che cura il corpo, senza aver curato la mente, giacché da essa tutto discende (Socrate).

In epoca romana i malati venivano mandati a dormire sull’isola Tiberina nel Tempio di Esculapio, sfruttando il potere dell’autosuggestione nel processo di guarigione e le più antiche religioni si basavano sul Conosci te stesso”, come era scritto sul frontone del Tempio di Apollo a Delphi.

La maggior parte della popolazione crede in Dio e/o è spirituale, tuttavia il nostro sistema sanitario spesso non crea spazio per comprendere l’influenza della religione o della spiritualità sulla salute e sul benessere dei pazienti.

Ma bisogna tenere conto che l’aspetto spirituale della persona, è quella motivazione che sostiene, nell’affrontare eventi avversi e cambiamenti radicali, quella ricchezza che accresce di significato tutte le attività della vita quotidiana.

Saper ascoltare non è sufficiente a soddisfare il bisogno di umanizzazione della cura, saper discorrere con la persona e saper spiegare ad ella, alcune fasi psicologiche- spirituali-emotive del percorso riabilitativo, è parte importante nella pratica centrata sul cliente.

Il rapporto tra spiritualità e medicina è stato al centro di un notevole interesse negli ultimi anni. Gli studi suggeriscono che molti pazienti credono che la spiritualità svolga un ruolo importante nella loro vita, che esiste una correlazione positiva tra la spiritualità o l’impegno religioso di un paziente e i risultati in termini di salute.

I concetti da esplorare consigliati, includono: fonti di speranza, forza, conforto, significato, pace, amore e connessione, il ruolo della religione per il paziente, spiritualità e pratiche personali, effetti sulle cure mediche e sulle decisioni di fine vita.

Vorrei sottolineare che anche per chi non è un credente, l’aspetto spirituale è comunque parte della sua esistenza, non fosse che per quell’istinto evolutivo che ci ha  differenziato dagli animali.

La spiritualità laica è oggi praticata da moltissime persone, da tutte quelle che fanno meditazione, yoga, corsi di crescita personale, ritiri in conventi anche senza partecipare alla pratica religiosa. Questo tipo di spiritualità è ciò a cui alludo quando parlo di uno strumento per trovare la forza di uscire da situazioni importanti, che siano fisiche o emotive.

Un credente prega il suo Dio, il laico prega qualcosa ‘lassù’, qualcuno o qualcosa in un luogo non definito, il suo inconscio, gli antenati. La forza dei suoi pensieri è altrettanto potente quanto quella di colui che prega, e spesso il risultato è decisamente molto efficace, tanto da poterli definire “miracoli quotidiani”, come li definì  Gabriele La Porta. Ho visto guarigioni miracolose di persone non credenti, tanto erano motivate e focalizzate sull’obiettivo; la tua fede ti ha guarito non è valida solo per i credenti, è valida per tutti coloro che credono fermamente. Questo è il segreto.

Nella mia pratica, incontro pazienti credenti e non, per me non fa alcuna differenza, purché credano nella potenza della guarigione; con i primi ci avvaliamo delle scritture sacre, dove troviamo la via maestra tracciata dai salmi o da chi loro desiderano, con i secondi ci affidiamo all’inconscio. Posso dirvi che i risultati visti ottenere dai pazienti non credenti o non praticanti, sono stati eccezionali.

Credo che ciò accada perché ogni persona, credente o non, crede nell’anima, quel soffio vitale che abita ogni corpo. L’esistenza dell’anima è la via che accomuna tutti gli esseri umani, il principio vitale dell’uomo di cui costituisce la parte immateriale.

In qualsiasi terapia, come nella vita del resto, si fa uso di frasi chiave: forza che ce la fa, abbia fede, non molli, tenga duro, su con il morale, si tiri su, ci vuole forza d’animo, ecc…che cosa accomuna queste frasi? L’invito a fare appello a quella parte non fisica, non tangibile, invisibile eppure così potente, lo spirito.

La più potente medicina non è un farmaco, è la motivazione, quella forza fatta di mente e spirito, di volontà e motivazione, un bagaglio di passato proiettato al futuro con passi nello scorrere di attimi di presente.

Per costruire il mio modello terapeutico, mi sono ispirata molto alla Terapia Occupazionale d’oltreoceano, dove si da molta importanza all’aspetto spirituale/emozionale nella cura della Persona e devo dire che i risultati sono eccellenti. Avvalersi dell’aspetto spirituale del paziente, significa avere una flotta alleata nel grande mare del problema; secondo il background della persona, ogni vascello ha a bordo un alleato: l’inconscio, lo spirito, l’anima, la mente, Dio, lo sport, un guru, la natura, la meditazione, la preghiera, parenti volati in cielo, il cane, ecc…

Vedere l’espressione che ha una persona, quando scopre il potere di guarigione che alberga in sé, quando attraverso la malattia scopre nuove risorse, quando vede i risultati di nuove visioni di sé, quando in autonomia applica con successo gli apprendimenti acquisiti in terapia …sono emozioni che non hanno prezzo, sono fonte di profonda gioia e di grande motivazione ad esplorare sempre di più il meraviglioso mondo dell’essere umano.

Concludo con questa frase, che sento esprima il senso di quanto detto fin qui:

“La salute non analizza se stessa e neppure si guarda allo specchio. Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi.” (Italo Svevo)