Mental Training, nuovi percorsi di cura

“La mappa non è il territorio”
(Alfred Korzybski 1941)
Quando si lavora nella riabilitazione, l’obiettivo primario è il recupero della funzione persa ma ciò che ci troviamo davanti, non è una funzione, bensì una struttura complessa che reagisce con grande eco, alla più piccola variazione dell’ambiente circostante: la persona.
Una persona colpita da malattia o da trauma, è enormemente più sensibile, ma non lo è con sensibilità, cerchiamo di capire. La sensibilità della persona traumatizzata, è più simile ad un elastico troppo teso, se toccato vibra trasmettendo subito la tensione ai vertici e può rompersi, se sottoposto a una trazione eccessiva; non a caso la saggezza popolare recita “Sei teso come una corda di violino” per dire di qualcuno, che è in forte tensione nervosa.
A causa di questa iper-sensibilità, la risposta alle informazioni in entrata e in uscita, è momentaneamente profondamente alterata; ci troviamo quindi ad agire su un sistema molto reattivo, per questo è fondamentale prima di tutto, sintonizzarsi con la persona e comprendere quanto più possibile, la sua struttura, per poter creare un rapport utile alla cura. Dalla qualità di questo rapport dipende la riuscita dell’intervento riabilitativo, dobbiamo quindi trovare la chiave giusta per interagire creativa-mente.
Per questo fine, si utilizza il potere della comunicazione, quel potere evocativo, come la citazione della corda tesa, che è insito nel linguaggio, assieme al quale, il M T.er, conduce la persona nello stato ideale a lavorare in totale rilassamento, sicurezza, produttività. Grazie ad un linguaggio correttamente strutturato e alla respirazione consapevole, il M. T.er guida la persona a raggiungere quella frequenza in cui la reattività dell’elastico, ritorna a tensioni normali, stato in cui la persona esperisce sensazioni piacevoli e costruttive; in questo stato, qualsiasi intervento riabilitativo è proiettato al successo.
“La mappa non è il territorio”, è quanto scriveva settantasette anni fa, il matematico e filosofo Korzybski[1], pensiero che rimane tuttora, efficace ago della bussola, per muoversi nel territorio di ogni individuo. K. fu il fondatore di una nuova disciplina che chiamò General Semantics [2] (Semantica generale), disciplina che tende a definire il rapporto tra il sistema nervoso umano e le sue reazioni agli stimoli esterni, di qualsiasi natura questi siano. K. creò un metodo per integrare le reazioni istintuali, il pensiero e il comportamento in un insieme omogeneo e coerente.
Semplificando i concetti, l’essenza del lavoro di K. fu affermare che, gli esseri umani sono limitati nelle loro conoscenze dalla struttura del loro sistema nervoso, e dalla struttura dei loro linguaggi. Gli esseri umani non possono sperimentare il mondo direttamente, ma solo attraverso le loro astrazioni (impressioni non verbali, che derivano dal sistema nervoso, e indicatori verbali derivati ed espressioni della lingua).
Secondo K., le nostre percezioni, interpretazioni e la nostra lingua, ci allontanano dai fatti con i quali abbiamo a che fare; egli sottolineò l’importanza dell’addestramento alla consapevolezza dell’astrazione, usando tecniche che aveva derivato dai suoi studi della matematica e delle scienze. Egli definì questa consapevolezza, obiettivo del suo sistema, la “coscienza dell’astrarre” (consciousness of abstracting). Il suo sistema includeva il modificare il modo di approcciare il mondo, una delle sue tecniche comportava il divenire internamente ed esternamente calmi, un’esperienza che chiamò “silenzio sui livelli oggettivi” (silence on the objective levels).
Un aneddoto esplicativo della visione di K., narra che un giorno, mentre teneva una lezione ad un gruppo di studenti, s’interruppe per prendere dalla sua borsa un pacchetto di biscotti avvolto in un foglio bianco. Borbottò che aveva solo bisogno di mandar giù qualcosa, e offrì i biscotti agli studenti seduti nella prima fila. Alcuni ne accettarono uno. – Buoni questi biscotti, non vi pare? – disse K. dopo averne preso un secondo. Gli studenti masticavano vigorosamente. Poi tolse il foglio bianco mostrando il pacchetto originale, sul quale c’era scritto “biscotti per cani”. Gli studenti videro il pacchetto e rimasero scioccati. Due di loro si precipitarono fuori dall’aula verso i bagni tenendo le mani davanti alla bocca. – Vedete signori e signore? – commentò K. – ho appena dimostrato che la gente non mangia solo il cibo, ma anche le parole, e che il sapore del primo è spesso influenzato dal sapore delle seconde -. La sua burla mirava ad illustrare come certe sofferenze umane vengano originate dalla confusione tra la rappresentazione linguistica della realtà e la realtà stessa.
“La conoscenza assoluta è quindi un’esperienza della realtà totalmente non intellettuale,
un’esperienza che nasce da uno stato di coscienza non ordinario,
che può essere chiamato uno stato “meditativo” o mistico”.
(Da “Il Tao della fisica” di Fritjof Capra)
L’opera di K. ha influenzato diverse scuole ed organizzazioni, la Gestalt, la Psicoterapia RET – REBT, e la PNL Programmazione Neuro Linguistica, specialmente il Meta Modello [3] e si dimostrò anche di grande utilità (Terza edizione di Science and Sanity) per l’esercito statunitense, il quale usò il sistema di K. nella seconda guerra mondiale in Europa, per il trattamento dello stress da combattimento, sotto la supervisione dello psichiatra Douglas M. Kelley, il quale successivamente si occupò del trattamento degli ex-prigionieri del campo nazista di Norimberga.
“Se gli ufficiali non sono scrupolosamente addestrati, saranno ansiosi e confusi nella battaglia; se i generali non sono adeguatamente allenati, saranno presi dall’angoscia mentale quando affronteranno il nemico”
(XIV secolo – Sun Zu “L’arte della guerra”)
Partendo dall’assunto di K. “La mappa non è il territorio”, e proseguendo con i principi della PNL, sarà più facile comprendere come in ogni incontro, il M. T.er utilizzerà specifiche forme di comunicazione, linguaggi appositamente strutturati per facilitare e guidare nel modo più consono ed efficace, ogni persona. A questo scopo, è utile fermarci a fare una breve panoramica sui principi della PNL Programmazione Neuro Linguistica e della CNV Comunicazione Non Verbale, espressione di ciò che non viene detto con le parole.
PNL: Programmazione Neuro Linguistica, ideata dal matematico Richard Bandler, e dal linguista John Grinder, […] Esamina gli schemi ricorrenti (programmazione), creati dall’interazione tra sistema nervoso (neuro) e le strutture linguistiche (linguistica), le influenze di questi sul nostro corpo e sui nostri COMPORTAMENTI (sia efficaci che controproducenti), e questa INTERAZIONE è alla base sia delle nostre miserie, che delle nostre eccellenze. […] (PNL 1.0 –Scuola S.I.C.Cagliari – Maurizio Cuzzeri)
Sulle basi di quanto sopra descritto, il M. T.er si deve impegnare in una scrupolosa osservazione della persona, fin dal primo incontro, per cogliere quale sistema rappresentazionale (i 5 sensi) utilizza maggiormente, al fine di poter modulare il livello linguistico più idoneo al potenziamento del successo terapeutico.
[…] I 5 sensi informano la mente delle caratteristiche del mondo chiaro/scuro…freddo/caldo…amaro/dolce…, queste sono chiamate sub-modalità, particolari qualità percettive, registrate dai sensi. Proprio come usiamo tastiera, mouse, modem, per utilizzare un PC, ci sono meccanismi fisici da usare per sfruttare il nostro bio-computer, sottili comportamenti chiamati “segnali di accesso” che attivano un sistema rappresentazionale. Individuare quale S.R. la persona sta usando per pensare es: dal tono, ritmo della voce, postura, gesti, respiro.
Tutti i processi mentali sono accompagnati da minuscoli cambiamenti fisici, che formano schemi logici e ripetitivi, indipendentemente dal contenuto delle riflessioni della persona.
Visivo: testa ed occhi rivolti in alto, gesti altezza occhi, respirazione toracica superficiale, strizza occhi, voce ritmo veloce, tonalità alta.
Auditivo: testa ed occhi rivolti di lato, gesti alti all’altezza del petto, respirazione diaframmatica, tono e ritmo della voce molto variabili.
Cinestesico: testa ed occhi rivolti in basso, gesti bassi e verso il corpo, respirazione addominale profonda, voce profonda e morbida con cadenza lenta.
[…] Il linguaggio è un aspetto fondamentale, sia della codificazione delle nostre esperienze sensoriali, sia della loro comunicazione. Il funzionamento del nostro sistema nervoso (neuro) è legato alla nostra capacità di usare il linguaggio (linguistica). Le strategie (programmazione) con cui organizziamo i nostri comportamenti, sono composte dai nostri schemi neurologici e verbali. […] Il linguaggio ha un ruolo profondo e speciale nei processi di cambiamento e di guarigione. Linguaggio come META-MODELLO, cioè un modello dei nostri modelli mentali. Sulle nostre esperienze noi eseguiamo Cancellazioni, Distorsioni, Generalizzazioni, che riflettono, ad un livello più alto: Convinzioni, Presupposti, Assunti, che, a loro volta, influenzano fortemente la nostra Percezione del Mondo. […] (PNL 1.0 – Scuola S.I.C.Cagliari – Maurizio Cuzzeri).
Altro aspetto importante nel M. T. è la percezione del tempo; il modo in cui organizziamo e collochiamo gli eventi nel tempo, influenza i loro effetti, da noi percepiti. La nostra percezione del tempo, influenza il modo in cui diamo significato ad un’esperienza. Una cosa può sembrare importantissima in un determinato momento ma, rivedendola poi, in una cornice temporale più ampia, cambia di importanza.
La PNL, individua nella percezione del tempo, un META-PROGRAMMA. Percepire qualcosa NEL tempo oppure ATTRAVERSO il tempo. Il M. T.er, addestra la persona all’auto-training, anche al fine di sapersi muovere in queste due dimensioni del tempo, perché sapesti spostare dal presente in cui è immerso, ed osservarsi attraverso il tempo, lo renderà abile ad esempio a distaccarsi dall’esperienza del dolore e vedersi proiettato oltre la situazione attuale; ecco che qui si vede bene l’azione del M.T., costruire un futuro a misura d’uomo, per l’uomo, con l’uomo: auto-training, strumento acquisito da ogni persona trattata.
Procedendo oltre, vediamo come, dopo aver vagliato i sistemi rappresentazionali e studiato un linguaggio mirato, si prosegue secondo il Modello dei 5 livelli neurologici [4] elaborato negli anni ‘80 da Robert Dilts[5], sulla base delle teorie di Gregori Bateson, modello efficace per facilitare i processi di cambiamento personale.
Esistono una serie di livelli che influenzano/formano le azioni dell’uomo:
| Spirituale | Vision/scopo | Per chi? Per cosa? | |
| A | Chi sono? (identità) | Mission | Chi? |
| B | Convinzioni e valori | Motivazione | Perché? |
| C | Capacità (strategie) | Mappe/Piani | Come? |
| D | Comportamenti | Azioni/Reazioni | Cosa? |
| E | Ambiente | Limiti/Opportunità | Dove? Quando? |
Il modello segue il concetto secondo cui, i processi e i fenomeni che hanno luogo all’interno di un individuo o di un gruppo, avvengono in una gerarchia naturale di livelli che s’influenzano reciprocamente. Per generare cambiamenti positivi è quindi utilissimo esplorare le relazioni che avvengono all’interno di questi livelli e applicare il tipo d’intervento più appropriato per ognuno di essi.

Il livello alla base della piramide è l’ambiente, seguito da comportamento, capacità, valori e convinzioni, identità e spiritualità. Ogni livello influenza quello sottostante determinandone le regole e le proprietà mentre quest’ultimo non necessariamente condiziona il livello a lui superiore. Cambiare qualcosa ad un livello superiore significa quindi produrre dei cambiamenti nei livelli sottostanti, secondo una gerarchia dei circuiti neurofisiologici, così suddivisi secondo il modello di Gregory Baetson[6]:
| Spirituale | Campo – sistemi nervosi individuali che si combinano, formando un sistema più vasto | |
| A | Chi sono? (identità) | sistema nervoso completo – funzioni vegetative profonde (s. immunitario, s. endocrino, etc.) |
| B | Convinzioni e valori | s. limbico e s. di controllo autonomo (battito cardio, dilatazione pupille) – reazioni inconsce |
| C | Capacità (strategie) | s. della corteccia – azioni semiconsce (movimenti oculari, postura) |
| D | Comportamenti | s. motori (piramidale, cervelletto) – azioni consce |
| E | Ambiente | s. nervoso periferico – sensazioni e riflessi reattivi |
Per meglio comprendere la connessione tra i livelli comunicativi ed il M. T., ecco esempi su una persona ospedalizzata:
- La stanza di ospedale, i riabilitatori, le “macchine terapeutiche” sono nell’ambiente
- Esecuzione di training per migliorare la qualità del sonno è un comportamento
- Recuperare la qualità del sonno è una capacità
- Apprezzare, valutare, avere motivazioni per imparare a migliorare la qualità di vita, sono convinzioni e valori
- Assumere l’identità di individuo attivo nella propria riabilitazione, è una combinazione dei livelli precedenti
- Sviluppare un proprio modo di comunicazione mente-corpo, è frutto di una collaborazione collettiva tra M. T.er e persona (campo)
[1] Alfred Korzybski (1879 – 1950) è stato un ingegnere, filosofo e matematico polacco, Viene ricordato principalmente per aver sviluppato la teoria della “General Semantics”. Durante la Prima guerra mondiale servì come analista militare nell’esercito russo del quale curò anche le pubbliche relazioni e terminata la guerra decise di rimanere negli USA, ottenendo la cittadinanza nel 1940. Nel 1921 pubblicò il suo primo saggio, Manhood of Humanity, nel quale proponeva e spiegava nel dettaglio una nuova teoria sulla natura umana collegata al concetto di time-binding.
[2] Da non confondersi con la semantica: la scienza dei significati destinati a essere definiti e cristallizzati da parole significanti quando si tratti di nozioni o azioni, e da segnali morfologici quando si tratti di rapporti sintattici.
[3] Il Metamodello o linguaggio di precisione ricerca il COME funzionano i pensieri nelle menti delle persone e “scava” nelle strutture delle nostre esperienze. Fu il primo modello linguistico studiato da Richard Bandler e John Grinder. È basato da principio sulla grammatica trasformazionale di Noam Chomsky e fu redatto proprio osservando Virginia Satir e Milton Erickson. È uno strumento che va al di là (meta) del modello linguistico, per capire meglio il significato al di là delle parole, per indagare maggiormente se necessario o per essere usato appositamente per risultare più chiari, efficaci, diretti o vaghi, consapevolmente. Il metamodello aiuta ad andare dalla struttura superficiale di una frase alla sua struttura profonda, infatti la presupposizione “La mappa non è il territorio” da Alfred Korzybski si adatta alla struttura linguistica per cui la parola non è l’oggetto nominato. La nostra codifica può portare a un impoverimento della struttura e a una presentazione della “mappa” ambigua. Il metamodello aiuta a capire come le persone effettuano cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni. Il metamodello perciò segue la formulazione molto precisa di domande per estrapolare le strategie di pensiero, le strutture di schemi e comportamenti.
Esempio di cancellazione: “sono stanco”
Esempio di distorsione: “mi fai arrabbiare”
Esempio di generalizzazione: “non mi ascolta mai quando gli do un consiglio”.
Richard Bandler e John Grinder costruirono un sistema di domande mirate a smontare il linguaggio quando limitava la persona e ampliare così la mappa del territorio dei clienti e aiutarli a vivere meglio certe situazioni.
[4] Il modello dei 5 livelli neurologici di Robert Dilts calza molto bene con i concetti implicati nel CMOP Canadian Model of Occupational Performance: rapporto tra persona, occupazione, ambiente, spiritualità
[5] Robert Dilts (nato nel 1955) studioso, autore, trainer e consulente in Programmazione Neuro Linguistica fin dalla sua creazione nel 1975. È stato studente e collega di Richard Wayne Bandler (Jersey City, 24 febbraio 1950 – psicologo, saggista, linguista, life coach – fondatore PNL) e John Grinder (Detroit, 10 gennaio 1940 – filosofo, linguista, saggista, life coach – fondatore PNL), oltre ad aver studiato con William Bateson e Milton Erickson. Ha sviluppato l’applicazione della PNL nel campo dell’educazione, creatività, leadership e la salute.
[6] Gregory Bateson (Grantchester, 9 maggio 1904 – San Francisco, 4 luglio 1980) è stato un antropologo, sociologo e psicologo, il cui lavoro ha toccato molti altri campi (semiotica, linguistica, cibernetica, ecc.). Famoso soprattutto per aver sviluppato la teoria del doppio legame per spiegare la schizofrenia, a causa della guerra dal 1939, , si trasferì negli Stati Uniti dove in breve tempo divenne l’ispiratore dei lavori del Mental Research Institute di Palo Alto in California (conosciuta in seguito come Scuola di Palo Alto), che rivoluzionò l’approccio alla malattia mentale e creò nuovi strumenti psicoterapeutici completamente alternativi alla psicoanalisi tradizionale, che si occupava principalmente del campo delle nevrosi e quindi disgiunta dall’area delle psicosi e dei più gravi disturbi di personalità (inclusi i vari tipi di dipendenza). Bateson può essere considerato il padre della terapia familiare ad orientamento sistemico.
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