Bioenergetica è prima che un approccio terapeutico, una scienza, che studia la termodinamica e i meccanismi delle trasformazioni energetiche nei sistemi biologici.

Si muove secondo i primi due principi della Legge di Newton:

I° principio la conservazione dell’energia: l’energia si trasforma da una forma a un’altra in quantità costante

II° principio: quando l’energia si trasforma da una forma a un’altra, è convertita spontaneamente, una parte dell’energia viene dispersa nell’ambiente sotto forma di calore. In un processo cellulare questo calore disperso nel processo, si aggiunge all’energia libera del sistema, entropia

Contempla le forme di energia:

Cinetica: movimento delle molecole

Potenziale: dipende dalla struttura della materia

Chimica: energia libera G, la massima quantità di energia che a temperatura e pressione costante, è utilizzabile per compiere lavoro. Dalla variazione di questa energia, si può stabilire quanta energia si può ottenere da una reazione spontanea.

Agisce su un sofisticato insieme di reazioni, la Macchina Umana:

Si definisce macchina, un dispositivo che trasforma energia da una forma a un’altra, ecco, la macchina cellulare corporea trasforma circa il 50% in calore e il 50% nella sua moneta di energia, l’ATP (composto chimico che fornisce alla cellula l’energia necessaria per svolgere qualsiasi tipo di lavoro biologico):

Meccanico – contrazione muscolare

Osmotico – trasporto attivo

Chimico – sintesi macromolecole

Interagisce con il complesso e affasciante essere umano, un essere chemiotrofo, in grado di trasformare l’ossidazione degli alimenti in energia ATP:

Acquista energia dagli alimenti

Perde energia con il movimento

Perde energia sotto forma di calore

Tutto questo avviene con un processo definito di Ossidoriduzioni:

Ossidazione=perdita di elettroni=produzione di energia

Riduzione=acquisto di elettroni=spesa di energia

Ora, pensiamo che questo eccezionale processo, definito Ciclo di Krebs, avviene nella matrice mitocondriale del mitocondrio, un mondo eccezionalmente complesso e microscopico, paragonabile alla sezione di un nostro capello (diametro tra 0,5-1 µm e lunghezza di 1-4 µm).

Bene, questo è solo uno dei miracoli del complesso mondo nella Macchina Umana e ora la domanda, quanto è condizionato dallo stato mentale, questo Mondo eccezionale?

A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, ecco come rispondiamo alla domanda, con il terzo principio della Legge di Newton.

Sappiamo che a ogni azione che facciamo, sia essa fisica o mentale, corrisponde una reazione biochimica che a cascata crea un blocco o una emissione di sostanze endogene, cioè, se facciamo qualcosa di bello o lo pensiamo, per il cervello non conta poi così tanto, perché la differenza tra fare e pensare per esso non è definente la sua reazione. Se corro felice su un prato a piedi nudi o lo immagino nei particolari, nel mio cervello si attivano le medesime aree motorie e sensoriali, si chiama principio ideomotorio.

Ma allora, pensare a determinate cose, in un determinato modo, con una determinata intensità, può fare la differenza sulle reazioni biochimiche nel corpo?

La risposta è sì, lo dimostrano innumerevoli studi scientifici.

Prendiamo la terza legge della dinamica newtoniana, “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, se ricordo un momento triste avrò una incredibile cascata chimica di sostanze deputate a trasformare temperatura, respirazione, ritmo cardiaco, valori ematici; ma, se sovrappongo un ricordo bello a quello triste, il cervello agirà di conseguenza la sua cascata chimica.

Avete sicuramente sentito parlare degli ormoni della felicità serotonina, dopamina, ossitocina, e anche del cortisolo, quello dello stress, o quello della paura, l’adrenalina, ecco, questi ormoni vengono rilasciati se pur in piccola parte, anche se pensiamo intensamente alle emozioni sopra citate; dunque è evidente che, pensare è una reazione che genera reazioni.

Ma non solo pensare, perché come è vero che un pensiero attiva arre cerebrali e rilascio di sostanze, è anche vero che camminare, parlare, sorridere, in determinato modo, ha effetto sulla percezione dello stato emotivo e quindi, sul rilascio di sostanze da parte del cervello.

Ma come colleghiamo la prima e la seconda legge della dinamica alla terza?

Semplice, attraverso il movimento mentale, possiamo creare reazioni su ogni sistema endogeno.

Quindi, apprendere come applicare modifiche allo stato mentale, e sapere come barcamenarsi nel mondo della nostra mente, ha un impatto altamente potenziante la nostra qualità di vita.

Concludendo, questo e molto altro è la bioenergetica; bioenergetica e molto altro è l’approccio BioDinamico del KeyMethod