
“Guai a quel medico, che cura il corpo, senza aver curato la mente, giacchè da essa tutto discende” (Socrate)La mente/cervello come strumento per guarire, è purtroppo ancora un argomento poco accettato, ma molto reale, e largamente sperimentato.
Partendo da molto lontano [1], troviamo allora come oggi, argomentazioni sulla connessione tra mente e corpo, ambiente e malattia, alimentazione e salute, origini o conseguenze della salute umana.
Accettando che questi argomenti, per talune persone, sono ancora motivo di scetticismo e indice di superficialità, vorrei che si riflettesse su quanto dall’alba della medicina, non è ancora stato smentito, che esiste uno stretto rapporto di causa effetto, tra le due espressioni dell’uomo, il copro e la mente, con influenza su di essi, di ambiente e alimentazione.
Questi antichi temi, mai abbandonati, si stanno posizionando nel mondo medico sanitario, in modo sempre più specializzato, con la Medicina Complementare[2], che abbraccia tutto quanto di utile si può fare, per accompagnare il paziente, parallelamente alle cure farmacologiche. Con un’attenzione particolare al campo oncologico, la M. C. è oggi utilizzata con successo e soddisfazione sia dei pazienti che degli operatori sanitari, grazie al suo “approccio avvolgente” che accoglie e fa sentire protetto il paziente, per tutto il percorso medico-riabilitativo.
Nutraceutica, nutrigenomica, tecniche di rilassamento, ipnosi e auto-ipnosi, mental training, agopuntura, danzaterapia, arteterapia, mindfulness, sono i maggiori strumenti, senza effetti collaterali, che la M. C., affianca alle cure farmacologiche.
In questa sede, vorrei soffermarmi su quella sfera della M.C., ipnosi, auto-ipnosi, mental training [3], nata sulla base delle neuroscienze, che hanno ampiamente documentato come, la funzione cerebrale, sia strettamente correlata con il recupero delle funzioni corporee, tanto da affermare che esiste una plasticità cerebrale, per tutta la durata della vita. Vale a dire che possediamo la capacità/possibilità, di potenziare la guarigione/autoguarigione, ad esempio tramite l’utilizzo del principio ideo motorio ed i neuroni specchio, mediante i quali è possibile promuovere il recupero di un arto plegico a seguito di Ictus.
Nella mia professione, ho avuto modo di studiare e sperimentare tale “potenza cerebrale”, ottenendo non solo una velocizzazione della riabilitazione, ma “autonomia mentale” nei confronti di eventi avversi, conducendo la Persona ad avere un grande controllo mentale sulla propria salute, a prescindere da ciò che accade nel suo corpo.
Per ognuno è stato studiato un progetto riabilitativo, a breve, medio e lungo termine, costruito sulle necessità e desideri individuali, mediante una scala di visuale di autovalutazione, per fornire uno strumento di auto-coscienza/conoscenza.
L’approccio nato nella riabilitazione da Ictus, si è poi dimostrato altrettanto efficace su molte altre patologie, acute e croniche, riscontrando una soddisfazione del 90% nei casi trattati. La percentuale (10%) mancante, è dovuta a limitazioni messe dal paziente, che hanno reso impossibile affrontare un progetto di medicina complementare (eccessivo deterioramento cognitivo, scetticismo sull’argomento, incapacità di darsi disciplina sugli esercizi).
L’approccio in oggetto, si applica con Tecniche di Abilitazione Sensoriale e Allenamenti mentali (Mental Training). I training sono stati strutturati sulle basi degli studi scientifici internazionali, appositamente modellati per la struttura medico- riabilitativa italiana.
Il progetto riabilitativo individuale, inizia con il colloquio conoscitivo, alla prima valutazione (time 0), si raccolgono gli obiettivi che la persona vuole raggiungere, e le priorità per ordine di importanza. Con questi dati, il terapista elabora un progetto personalizzato. Seguirà una valutazione intermedia (time 1), per raccogliere miglioramenti ed eventuali ottimizzazioni, e poi una terza (time 2), per valutare i risultati raggiunti. È prevista una valutazione a tre mesi (follow up), per la conferma della stabilità dei risultati raggiunti e in caso la persona lo richiede, si programmano training di rinforzo.
Il Mental Training, sviluppa un intervento strategico, perfettamente sovrapponibile alla filosofia e alla pratica della Terapia Occupazionale[4]. Eccone i punti salienti:
- In un qualsiasi dato momento, la scelta che la persona compie, è quella migliore per lei
- La spiegazione, la teoria o la metafora cui si ricorre per dire qualcosa su una persona, non ne esauriscono la sua totalità
- Rispettare tutti i messaggi della persona
- Insegnate a scegliere, non cercare mai di limitare o di sostituirsi nella scelta
- Le risorse di cui la persona ha bisogno, risiedono nella sua storia personale
- Andare incontro alla persona, all’interno del suo modello del mondo
- La persona agisce secondo la propria mappa interna
- L’elemento più forte di un sistema, è la persona che dispone della maggiore flessibilità o possibilità di scelta
- Non è possibile non comunicare
- Se una cosa è troppo difficile, suddividerla in pezzi
NOTE AL TESTO:
[1] https://www.informagiovani-italia.com/breve_storia_della_medicina.htm
[2] Alcuni spunti di lettura:
Merano http://www.asdaa.it/it/ospedali/merano/888.asp
Roma http://www.gemelliart.it/medicina-complementare/
Firenze http://www.asf.toscana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=722&Itemid=133 Pitigliano http://www.ecquologia.com/lifestyle/medicina-complementare/2580-il-primo-ospedale-pubblico-di-medicina-integrata-mette-radici
Napoli http://www.italiachecambia.org/2018/08/oasi-orientale-ospedale-napoli/
Dalla medicina alternativa alla medicina integrata http://www.treccani.it/enciclopedia/dalla-medicina-alternativa-alla-medicina-integrata_%28XXI-Secolo%29/
[3] Le nazioni, con la percentuale più alta di interesse, LINK alla fonte Google Trends:
link: Mental Training
link: Autoguarigione

link: Autoipnosi – Auto-ipnosi


link: Ipnoterapia

[4] Grazie alle peculiarità formative, il Terapista Occupazionale, è il candidato più idoneo per applicare la riabilitazione strategica con il Mental Training
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